... ovvero la sfiga becca in pieno la FIGMMA.
Quello che può essere considerato a diritto uno degli appuntamenti di maggiore importanza per il NOGI italiano, la coppa italia di Grappling, è parzialmente saltato a causa di un black out che ha costretto gli organizzatori a chiudere la competizione nel bel mezzo del suo svolgimento.
A pagarne le cosegnuenze sono la classe B e la classe A, quest'ultima in particolare poiché la coppa Italia, assieme al campionato nazionale, rappresenta il lascia passare per la selezione in nazionale.
La Nova Invicta schierava da capaccio Mattia Calvelli, Sabia Antonio, Cascone Agostino, Marciano Andrea e Santomauro Enrico e da salerno in classe B Panza e il geometra, si aggregano al gruppo Roberto ed Enzo della Wu Dong.
Non ingrana Enzo che esce al primo turno, Roberto fa esperienza, Panza ed Eliseum, a causa del guasto, non lottano e tornano a casa a bocca asciutta, ma in compenso hanno imparato a memoria tutti i santi del calendario...
Il gruppo di capaccio invece porta a casa cinque medaglie su cinque lottaroti con:
Oro: Antonio e Mattia
Argento: Agostino
Bronzo: Andrea ed Enrico
Questa è la testimonianza dell' OTTIMO lavoro svolto da Gianfranco Glielmi e Marco Mandetta e, ovviamente, dell'impegno che le giovani leve stanno mettendo, bravissimi ragazzi!
martedì 13 dicembre 2011
martedì 22 novembre 2011
I quattro dell'Ave Maria...
... ovvero le cronache della Fall Cup.
In tempi brevissimi e con data proibitiva, il 26 novembre c'è il Milano Challenge a diritto considerato il più grande evento nel panorama del BJJ italico, domenica scorsa la Kombat League coordinata dal Maestro Marco Galzenati ha organizzato una competizione della "lotta con panno" che tanto amiamo.
Una cinquantina di iscritti è un risultato più che soddisfacente viste le premesse, dal canile parto per l'impresa Don Galielo Barbirotti, Salvatore "Panza" Terralavoro, il geometra Francesco Eliseum e Christian "50 cent" Ceccarelli...
Esordio per il geometra e per panza (entrambi cat. 82,300 kg) nelle Blu con un sconfitta ai punti, diciamo che proprio male non è andata, il battesimo c'è stato adesso però bisogna concretizzare e solidificare "lo stile".
Male per Galileo (76 kg blu) che becca al primo turno colui che si aggiudicherà la categoria, il prode Andrea Macaluso (allievo del M° Galzenati), perdendo per un brabo... il Don deve capire una volta per tutte che c'è bisogno di regole e disciplina per rendere sui tatami di gara, meno deeeeee e più sudore Galilè!
Il buon Christian come unico iscritto nella cat. 70 KG blu si vede inserito nella 76... tenendo presente che Chrì è un 65 kg cominciamo bene.
Per nulla intimorito 50 cent vince tre lotte e perde in finale contro il sopra citato Andrea. Quattro lotte per il Cecca tutte risolte ai punti... 24 minuti di agonismo che equivalgono a ore e ore spese sul tatami con i compagni in palestra, bravissimo fifty!
Vista la mia assenza i quattro dell'Ave Maria hanno ritenuto opportuno non fare l'open... e hanno fatto male.
Il Jiu Jitsu non è solo agonismo, anzi per molte persone non lo è affatto, ma se si decide di percorrere la strada dei cronometri, dei segna punti e delle medaglie si deve approfittare di OGNI singola opportunità per confrontarsi... soldi ed impegni permettendo ovviamente.
Al rientro dall'impresa i quattro l'indomani erano già sul tatami... e questa è la cosa più importante.
Buon Jiu Jitsu a tutti... anche a chi non fa l'open!
Christian Ceccarelli (Kimono Blu) in azione...
In tempi brevissimi e con data proibitiva, il 26 novembre c'è il Milano Challenge a diritto considerato il più grande evento nel panorama del BJJ italico, domenica scorsa la Kombat League coordinata dal Maestro Marco Galzenati ha organizzato una competizione della "lotta con panno" che tanto amiamo.
Una cinquantina di iscritti è un risultato più che soddisfacente viste le premesse, dal canile parto per l'impresa Don Galielo Barbirotti, Salvatore "Panza" Terralavoro, il geometra Francesco Eliseum e Christian "50 cent" Ceccarelli...
Esordio per il geometra e per panza (entrambi cat. 82,300 kg) nelle Blu con un sconfitta ai punti, diciamo che proprio male non è andata, il battesimo c'è stato adesso però bisogna concretizzare e solidificare "lo stile".
Male per Galileo (76 kg blu) che becca al primo turno colui che si aggiudicherà la categoria, il prode Andrea Macaluso (allievo del M° Galzenati), perdendo per un brabo... il Don deve capire una volta per tutte che c'è bisogno di regole e disciplina per rendere sui tatami di gara, meno deeeeee e più sudore Galilè!
Il buon Christian come unico iscritto nella cat. 70 KG blu si vede inserito nella 76... tenendo presente che Chrì è un 65 kg cominciamo bene.
Per nulla intimorito 50 cent vince tre lotte e perde in finale contro il sopra citato Andrea. Quattro lotte per il Cecca tutte risolte ai punti... 24 minuti di agonismo che equivalgono a ore e ore spese sul tatami con i compagni in palestra, bravissimo fifty!
Vista la mia assenza i quattro dell'Ave Maria hanno ritenuto opportuno non fare l'open... e hanno fatto male.
Il Jiu Jitsu non è solo agonismo, anzi per molte persone non lo è affatto, ma se si decide di percorrere la strada dei cronometri, dei segna punti e delle medaglie si deve approfittare di OGNI singola opportunità per confrontarsi... soldi ed impegni permettendo ovviamente.
Al rientro dall'impresa i quattro l'indomani erano già sul tatami... e questa è la cosa più importante.
Buon Jiu Jitsu a tutti... anche a chi non fa l'open!
Christian Ceccarelli (Kimono Blu) in azione...
sabato 5 novembre 2011
San Mango Piemonte... il paradiso dei lottatori.
Sono passate due settimane dal cambiamento.
La palestra è grandissima e molto attrezzata, è praticamente impossibile fermarsi salvo per stanchezza; con 200 metri quadrati di tatami c’è sempre posto per lottare e nell’ipotesi ci sia un numero spaiato di lottatori il dispari ha solo l’imbarazzo della scelta su come impiegare il turno di cinque minuti “libero” per poi passare alle lotte spettanti …
Personalmente sto cercando di portare il ritmo di 10 riprese a lezione (di cui 5 o 6 con il buon Ciro Ruotolo) al di fuori delle vasche di riscaldamento, proiezioni e drill vari … e devo dire che sono molto soddisfatto della risposta del mio corpo.
I chili di troppo, accumulati per cedere il passo agli allievi a causa dello spazio ridotto nelle precedenti sedi, sono destinati ad andarsene questo è poco ma sicuro.
I dolori diminuiscono, i primi giorni in cui mi svegliavo al mattino distrutto cedono il passo ad una senzazione di benessere.
Non so cosa ci riserverà il futuro, ma una cosa è certa onorerò questo “paradiso dei lottatori” cercando di essere un insegnante sempre migliore e un lottatore sempre più preparato.
Comunicazione di servizio
In previsione dei due prossimi appuntamenti agonistici
20 novembre gara di jiu jitsu a Roma organizzata dal M° Marco Galzenati
11 dicembre coppa italia di grappling FIGMMA Ostia Lido
gli allenamenti saranno il lunedì e il venerdì con il kimono, il mercoledì senza kimono sempre dalle 20.00 alle 22.00.
Inoltre la palestra è SEMPRE aperta
i giorni dispari dalle 09.00 alle 11.00 per open mat e sala pesi
tutti i giorni dalle 17.00 per open mat e sala pesi
il sabato pomeriggio per open mat e sala pesi
200 metri quadrati di tatami e tutte le attrezzature che si possono immaginare sono a disposizione di tutti gli iscritti per una preparazione degna di un professionista.
Sotto con gli allenamenti.
martedì 1 novembre 2011
Trofeo Warrior - Il report di Panza...
La giornata inizia alle 6.40 con una chiamata di christian ceccarelli che mi chiede:Shalvatore dove sei?sono le otto meno venti!!...
vado a prendere christian all'ora stabilita e partiamo con un pò di anticipo..e poi andiamo alla volta di nocera per prendere Massimo Nacchia.
il viaggio è gradevole e ricco di chiacchiere futili tanto che arriviamo a Roma e quasi non ce ne accorgiamo...arriviamo alle 11.20 al palazzetto e dopo
una questione inutile con la signora delle pulizie che non voleva farci entrare nel palazzetto finalmente decidiamo di parcheggiare a pagamento ed entriamo
alle 12 spaccate...il primo impatto sulla manifestazione è di sorpresa...due maxischermi tatami nuovi figherrimi presi dall'america segnapunti su tv a schermo
piatto,luci da discoteca di vari colori...e tutto ancora da allestire...nel mentre che noi prendiamo posto nella zona che diventerà il nostro lercio bivacco assistiamo
alle prove di un gruppo di ballerine e ci facciamo la fame in attesa del peso(che aprirà a nostra insaputa facendoci sprecare il vantaggio tattico di arrivare presto)
arrivo sulla bilancia e sto 700 grammi fuori peso...esco e mi metto a correre come un pazzo e scendo di 300 grammi...non mi vogliono far gareggiare.per un
attimo ho pensato che era meglio cosi...poi ho deciso di insistere e sono salito sull'altra bilancia..questa mi dava 80kg spaccati.finito il peso mangiamo un Pò di riso in bianco.
poi c è il briefring iniziale dei maestri e noi non avendone uno in sede ce lo andiamo a seguire come se fossimo noi i maestri di noi stessi.qui vengo a scoprire il motivo
di tutti questi sponsor e di questa mega ultra organizzazione..sky riprenderà l'evento...ecco perchè la M2 picture ha stanziato dei fondi generossissimi(solo fra tatami e premi
di classe A se ne sono andati 14.000 verdoni..in più c'era un presentatore il cameramen casse d'acqua gratis cibo a buffet gratis un dj che metteva musica tecno-dance fra
un match e l'altro).alle 14 inizia l'evento e io mi tengo caldo inutilmente fino a quando alle 18.30 decidono che è il mio turno.ringrazio caldamente paolo girone
che si è offerto come coach e che mi ha montato quella fastidiosissima "armatura" e a massimo che mi ha prestato la sua conchiglia.
Affronto il mio primo avversario...gli do un pò di fastidio con qualche jab e credo che uno di questi mi sia valso anche un punto...l'avversario non è per niente
aggressivo e rimane in fase di studio..faccio un primo tentativo..jab-low kick-double leg...l'avversario sprowla e ci rialziamo.ritento..jab,l'avversario indietreggia e io lo colpisco
preciso al volto con un high kick!(è stata la sorpresa della serata!).e prendo un punto...poco dopo riprovo con la stessa procedura e il double leg entra e prendo side e poi la montada.
tiro armolock ma faccio il classico erroraccio di non bloccare con la gamba la testa dell'avversario e per poco non finalizzo..finisco in mezza guardia e provo una leva al braccio..
ma ormai il tempo è quasi scaduto e sto vincendo 8 a 1 indi per cui decido di risparmiare le forze.il prossimo match lo faro più di un ora dopo e in contemporanea con quello
di christian(che sfiga).
inizia il match è subito il mio avversario si dimostra abile nel combattimento in piedi...i miei jab non lo infastidiscono anzi ogni volta che attacco mi arriva un colpo..concludo che lo devo
portare a terra il prima possibile e ci riesco con un double leg sparato verso l'alto con cambio mano lotta-libera style(come l'high kick sono rimasto abbastanza sconcertato da me stesso).
prendo mezza guardia e lui mi chiude in ghigliottina...non c'era e io volevo lottare a terra.in pratica sguscio via e il casco scivola come se la mia testa fosse un lupino e il casco la buccia.
purtroppo però devono interrompere perchè io sono senza casco.perdiamo un sacco di tempo nell'opera di riallacciamento(gran sfiga considerando la mia resistenza di fiato e la probabile
ma non verificata normalità in fiato del mio avversario). e cosa ancor più brutta riniziamo in piedi...guardo il cartellone e non ho capito il perchè conduco per 3 a 0.appena ci ridanno il via
il mio avversario inizia ad attaccarmi furiosamente,io mi chiudo ma 3 colpi entrano e fanno punti,poi tiro un double leg classico e lui mi salta in ghigliottina..questa volta però la "fortuna"
non è dalla mia parte...la mentoniera si incaglia sotto il mio mento il casco non sfila e sono costretto a battere...
sul match di christian non mi esprimo perchè in pratica non l'ho visto...
è stata una bellissima giornata l'evento era grandioso e ben organizzato e credo che difficilmente potrà essere replicato con tanto sfarzo..a meno che non trovano un nuovo facoltoso
sponsor...c'era pure la telecronaca su quello che facevi!!il ritorno è stato un pò problematico mi sono mezzo perso per le vie di roma...del resto ero stanco e rincoglionito dalle mazzate
prese e dallo stress XDD
Qualche considerazione da parte del sottoscritto:
1. La FIGMMA ancora una volta da prova di lavorare per ogni singolo fighter in maniera eccezionale
2. Se la M2 picture ha deciso di dare questo "piccolo incentivo" è segno che l'Italia non è il terzo mondo marziale
3. Christian è un coglione perchè ha dimenticato che c'era l'ora solare.
vado a prendere christian all'ora stabilita e partiamo con un pò di anticipo..e poi andiamo alla volta di nocera per prendere Massimo Nacchia.
il viaggio è gradevole e ricco di chiacchiere futili tanto che arriviamo a Roma e quasi non ce ne accorgiamo...arriviamo alle 11.20 al palazzetto e dopo
una questione inutile con la signora delle pulizie che non voleva farci entrare nel palazzetto finalmente decidiamo di parcheggiare a pagamento ed entriamo
alle 12 spaccate...il primo impatto sulla manifestazione è di sorpresa...due maxischermi tatami nuovi figherrimi presi dall'america segnapunti su tv a schermo
piatto,luci da discoteca di vari colori...e tutto ancora da allestire...nel mentre che noi prendiamo posto nella zona che diventerà il nostro lercio bivacco assistiamo
alle prove di un gruppo di ballerine e ci facciamo la fame in attesa del peso(che aprirà a nostra insaputa facendoci sprecare il vantaggio tattico di arrivare presto)
arrivo sulla bilancia e sto 700 grammi fuori peso...esco e mi metto a correre come un pazzo e scendo di 300 grammi...non mi vogliono far gareggiare.per un
attimo ho pensato che era meglio cosi...poi ho deciso di insistere e sono salito sull'altra bilancia..questa mi dava 80kg spaccati.finito il peso mangiamo un Pò di riso in bianco.
poi c è il briefring iniziale dei maestri e noi non avendone uno in sede ce lo andiamo a seguire come se fossimo noi i maestri di noi stessi.qui vengo a scoprire il motivo
di tutti questi sponsor e di questa mega ultra organizzazione..sky riprenderà l'evento...ecco perchè la M2 picture ha stanziato dei fondi generossissimi(solo fra tatami e premi
di classe A se ne sono andati 14.000 verdoni..in più c'era un presentatore il cameramen casse d'acqua gratis cibo a buffet gratis un dj che metteva musica tecno-dance fra
un match e l'altro).alle 14 inizia l'evento e io mi tengo caldo inutilmente fino a quando alle 18.30 decidono che è il mio turno.ringrazio caldamente paolo girone
che si è offerto come coach e che mi ha montato quella fastidiosissima "armatura" e a massimo che mi ha prestato la sua conchiglia.
Affronto il mio primo avversario...gli do un pò di fastidio con qualche jab e credo che uno di questi mi sia valso anche un punto...l'avversario non è per niente
aggressivo e rimane in fase di studio..faccio un primo tentativo..jab-low kick-double leg...l'avversario sprowla e ci rialziamo.ritento..jab,l'avversario indietreggia e io lo colpisco
preciso al volto con un high kick!(è stata la sorpresa della serata!).e prendo un punto...poco dopo riprovo con la stessa procedura e il double leg entra e prendo side e poi la montada.
tiro armolock ma faccio il classico erroraccio di non bloccare con la gamba la testa dell'avversario e per poco non finalizzo..finisco in mezza guardia e provo una leva al braccio..
ma ormai il tempo è quasi scaduto e sto vincendo 8 a 1 indi per cui decido di risparmiare le forze.il prossimo match lo faro più di un ora dopo e in contemporanea con quello
di christian(che sfiga).
inizia il match è subito il mio avversario si dimostra abile nel combattimento in piedi...i miei jab non lo infastidiscono anzi ogni volta che attacco mi arriva un colpo..concludo che lo devo
portare a terra il prima possibile e ci riesco con un double leg sparato verso l'alto con cambio mano lotta-libera style(come l'high kick sono rimasto abbastanza sconcertato da me stesso).
prendo mezza guardia e lui mi chiude in ghigliottina...non c'era e io volevo lottare a terra.in pratica sguscio via e il casco scivola come se la mia testa fosse un lupino e il casco la buccia.
purtroppo però devono interrompere perchè io sono senza casco.perdiamo un sacco di tempo nell'opera di riallacciamento(gran sfiga considerando la mia resistenza di fiato e la probabile
ma non verificata normalità in fiato del mio avversario). e cosa ancor più brutta riniziamo in piedi...guardo il cartellone e non ho capito il perchè conduco per 3 a 0.appena ci ridanno il via
il mio avversario inizia ad attaccarmi furiosamente,io mi chiudo ma 3 colpi entrano e fanno punti,poi tiro un double leg classico e lui mi salta in ghigliottina..questa volta però la "fortuna"
non è dalla mia parte...la mentoniera si incaglia sotto il mio mento il casco non sfila e sono costretto a battere...
sul match di christian non mi esprimo perchè in pratica non l'ho visto...
è stata una bellissima giornata l'evento era grandioso e ben organizzato e credo che difficilmente potrà essere replicato con tanto sfarzo..a meno che non trovano un nuovo facoltoso
sponsor...c'era pure la telecronaca su quello che facevi!!il ritorno è stato un pò problematico mi sono mezzo perso per le vie di roma...del resto ero stanco e rincoglionito dalle mazzate
prese e dallo stress XDD
Qualche considerazione da parte del sottoscritto:
1. La FIGMMA ancora una volta da prova di lavorare per ogni singolo fighter in maniera eccezionale
2. Se la M2 picture ha deciso di dare questo "piccolo incentivo" è segno che l'Italia non è il terzo mondo marziale
3. Christian è un coglione perchè ha dimenticato che c'era l'ora solare.
sabato 29 ottobre 2011
Il Compagno d’allenamento del M°Marco Marini
E' con estremo piacere che posto lo scritto del M°Marco Marini.
Nell’Aikido, ma possiamo estendere l’osservazione anche a altre Arti Marziali e Sport da Combattimento – apprendiamo la maggior parte delle cose grazie alla pratica con un compagno di allenamento, un training partner.
È un ruolo sostanzialmente comprensibile da tutti già ad una prima lettura, eppure è importante e fondamentale per i progressi d’ognuno di noi. Infatti, nonostante la semplicità apparente, tale ruolo è ben più complicato e pieno di valori di quanto possa sembrare.
Il primo fraintendimento è nei termini. In Aikido il training partner viene chiamato Uke, parola giapponese tradotta in tanti modi e con le più svariate interpretazioni, lasciata per il suo valore tradizionale, ma causa di interpretazione talora bizzarre. Spesso, infatti, il termine uke viene tradotto e inteso come colui che ‘riceve’ (soggetto passivo), o anche come ‘colui che sa cadere’, ma anche come ‘colui che non dà fastidio e subisce’. Ma nessuna di queste interpretazioni tiene conto del fatto che uke è soggetto attivo nell’allenamento dell’altro.
Saper cadere e cadere non fa parte del ruolo di uke. Cadere è una conseguenza non scontata e soprattutto attiene alla salvaguardia personale del praticante: non è, quindi, prerogativa di questo ruolo.
Andiamo a vedere, invece, quale sono (o dovrebbero essere, almeno secondo me) le caratteristiche di un buon compagno di allenamento nella pratica ‘normale’ in una palestra.
A mio avviso, per ottemperare alla sua funzione di allenatore l’uke dovrebbe seguire alcuni principi generali:
• cercare di comprendere le direttive e gli obiettivi che l’insegnante intende in quel momento raggiungere;
• essere sempre soggetto attivo e ‘vivo’;
• saper motivare, stimolare;
• curare la salvaguardia fisica come prerequisito di ogni sua azione;
• variare e adattare il suo lavoro (forza, velocità, reattività) al partner e all’obiettivo da raggiungere.
Di seguito un po’ di pensieri sparsi…
Saper essere attivi.
significa concedere aperture, ma richiuderle se non vengono colte;
significa non ostacolare, ma nemmeno crollare a peso morto sulla tecnica;
significa reagire se qualcosa è scorretto o si vede una perdita d’equilibrio;
significa reagire sulla linea che lo consentirebbe non per ribaltare una situazione, ma per stimolare la reattività del compagno;
significa comprendere il livello del compagno e cosa può essergli utile al suo livello. È inutile pretendere da un principiante la conoscenza, che so, del radicamento;
significa anche NON permettergli di ridere tenendolo sotto pressione, ma sorridendo noi stessi, cioè non deve aver paura, ma ‘sentire’ la pressione e l’invito a dare il massimo;
Saper motivare
significa, secondo il proprio livello naturalmente, lasciare nell’altro una sensazione positiva e comunque la sensazione di non aver ‘perso tempo’;
porsi sempre nella condizione di permettere all’altro lo studio;
essere altruista;
cercare di capire le lacune e fargliele sentire/trovare;
dare l’esempio;
accettare gli errori dell’altro;
non correggere se non esplicitamente richiesto perché se gli suggerisco lui non impara, meglio cambiare apertura e fargli riuscire la tecnica (o quel che gli riesce) spontaneamente;
stimolare facendo ‘sentire’ cosa non va, se si tratta di lotta un ribaltamento, una contro tecnica accennata, un colpo (leggero) sul lato lasciato scoperto, p.e., e seguitare a reagire evitando di finalizzare per due o tre volte poi finalizzare se proprio non comprende. L’importante è stimolare senza distruggere il suo amor proprio;
non fare facce strane;
emanare gioia, accettazione e volontà di pratica;
accettare cattivo odore, saliva e sangue;
darsi completamente e al massimo, sempre rispetto al livello dell’altro, cioè di quello che pensiamo possa reggere fisicamente;
Salvaguardia fisica
si tratta di tenere bene a mente che ogni incidente porta uno stop o una riduzione nell’allenamento (personale o del compagno), quindi non correre rischi inutili;
un buon compagno d’allenamento si adatta in base all’esperienza, alla tipologia corporea, all’età del suo partner;
un buon training partner si accerta (o cerca di capire) se il compagno ha qualche infortunio. Sostanzialmente, devi avere la certezza di poterti allenare, sia quando sei in forma che quando sei infortunato, perché sai che il tuo partner si allenerà ‘intorno’ ai tuoi infortuni;
un partner che ha paura di farsi male sarà rigido e timoroso (l’incidente è dietro l’angolo);
un partner morbido e reattivo, che ha fiducia, ci offrirà infinite occasioni di crescita;
bisogna fare attenzione alla routine, che abbassa le difese e favorisce l’incidente, quindi bisogna sempre tenere il partner sulla corda cambiando ritmo e velocità, ma anche uscendo talvolta dai canoni stabiliti (senza malizia);
tenere sempre presente che l’allenamento finisce quando si è sotto la doccia. La maggior parte degli incidenti avvengono quando si abbassa la tensione, quando ormai pensiamo che manchi poco alla fine della lezione;
avere grande considerazione del partner, che ci sia simpatico o meno: ognuno è li per la nostra crescita;
sentire le sue rigidità significa comprendere come non fargli male, ma anche come non cozzare contro un muro;
osservare sempre tutto intorno a noi e non concentrarci solo sulla tecnica da eseguire o sulla caduta da fare;
Dare il massimo della nostra forza, non in assoluto, ma in base a quello che riteniamo l’altro possa ricevere/contrastare;
anche se colpiamo/muoviamo piano e lentamente, la nostra mente deve porsi come se lo stessimo facendo con la massima determinazione;
abituarci a praticare con tutti, preferendo anzi quelli che ci mettono in difficoltà, con i quali non ci sentiamo in sintonia: essi rappresentano il miglior allenamento;
lo spirito generale deve essere quello che: se succede qualcosa… è sempre colpa mia;
un buon compagno d’allenamento deve lasciare l’ego da parte, in quel momento è solo uno strumento di formazione di qualcun altro (anche se in realtà si sta formando anche lui);
Il ritmo e il saperlo variare per non favorire il rilassamento
questo lo reputo molto importante, ed in parte l’ho toccato precedentemente.
Nell’allenamento in palestra spesso ci troviamo con compagni conosciuti (quindi sappiamo grosso modo come reagiscono e si muovono). Come spesso pratichiamo tecniche o sequenze in qualche modo stabilite.
Variare ritmo, velocità, inserire qualche cambiamento, seppur rimanendo nella sequenza stabilita, favorisce l’attenzione e l’allenamento.
La routine, seppur necessaria all’inizio per apprendere la coreografia di un movimento, è deleteria per l’allenamento vero dello stesso (il problema dei kata)
Naturalmente non ce l’ho con i kata come metodologia d’allenamento, ma con il modo in cui molti interpretano ed eseguono gli stessi senza tenere in conto questo parametro e gli altri che ho citato.
La giusta forza
anche questa già accennata…
Una delle cose meno semplici da capire.
Da tenere presente è l’obiettivo: far lavorare il compagno perché migliori il più veloce possibile.
In generale:
poca, se deve apprendere un movimento (è inutile mettere in difficoltà una persona quando ancora non sa cosa fare);
sempre più per allenarlo (mai dargli l’impressione che sia troppo facile);
massima per consolidarlo (deve comprendere quanto sia difficile applicare quello che pensa di sapere).
Bisogna anche tener presente l’aspetto psicologico. Se sentiamo che quel quantitativo di forza, che noi reputiamo corretto, crea disagio o stimola malamente, dobbiamo modificare, ridurre la stessa.
Per il principio che l’altro deve migliorare ‘con noi’ e non ‘nonostante noi’.
Alla fine di un vero allenamento, tutti si dovrebbero sentire bene, stanchi, distrutti, ma con la voglia di ricominciare.
I giusti stimoli
Altra cosa importante e difficile, ancorché trasversale alle considerazioni precedenti.
Non esiste una regola, anzi spesso gli stimoli da dare sono completamente antitetici a seconda dei soggetti o delle situazioni.
Sempre presupponendo il nostro ruolo di partner e cioè di “allenatore” momentaneo del compagno.
Solo l’esperienza e l’attenzione ci possono aiutare, ma di fondo dovremmo ricercare sempre il suo miglioramento.
Sbagliare fa parte del suo e del nostro addestramento, non deve rappresentare un problema.
Fregarsene è un problema (in teoria, in pratica nella squadra c’è bisogno anche del grosso egocentrico/killer che pensa solo a se stesso).
Quindi fare sempre attenzione a quel che ci ritorna, alle sensazioni che l’altro ci rimanda, con quelle possiamo facilmente comprendere come stimolarlo e quando.
p.e. se accelera i movimenti oltre quello che è in grado di controllare, probabilmente siamo stati noi ad aver velocizzato troppo il nostro attacco, o se si irrigidisce siamo noi che lo stiamo mettendo troppo in difficoltà, o ancora se si ammorbidisce troppo è perché noi siamo troppo accondiscendenti.
Favorire lo spirito di gruppo/squadra
Cosa c’entra con l’essere un buon partner?
C’entra se si considera il gruppo importante per la nostra crescita. Un gruppo/team/squadra ben affiatato, rappresenta una fonte di stimolo incredibile per ognuno dei componenti .
Quindi non aiutare un compagno, non coinvolgerlo in uno spirito comune di crescita reca danno a tutti, toglie delle opportunità a tutto il gruppo. Sul momento può sembrare noiosa la pratica con un principiante, ma non sappiamo se quel principiante, di li ad un anno, ci potrà offrire delle ottime occasioni d’allenamento, di stimolo.
Favorire uno spirito agonistico (crescita individuale) a discapito del gruppo, secondo me, reca danno anche a chi lo fa, a chi pensa solo a sé stesso. Quindi darsi, per una parte dell’allenamento, a partner diversi e magari meno stimolanti (apparentemente) porterà comunque frutti positivi, se visti in ottica ‘crescita del gruppo’.
La “guida”
Certo il ruolo principale, affinché tutte le cose dette avvengano, è rivestito dall’insegnante. È lui il principale ‘motore’, l’esempio da seguire.
Nondimeno ognuno, per il proprio livello, è una ‘guida’ quando si allena con un compagno.
Creare un clima di crescita generale è responsabilità di tutti.
Ho voluto condividere con voi solo la mia esperienza di praticante, non certo fornire un decalogo da seguire.
A sinistra, con il kimono blu, Marco durante uno stage con Rogerio...
Nell’Aikido, ma possiamo estendere l’osservazione anche a altre Arti Marziali e Sport da Combattimento – apprendiamo la maggior parte delle cose grazie alla pratica con un compagno di allenamento, un training partner.
È un ruolo sostanzialmente comprensibile da tutti già ad una prima lettura, eppure è importante e fondamentale per i progressi d’ognuno di noi. Infatti, nonostante la semplicità apparente, tale ruolo è ben più complicato e pieno di valori di quanto possa sembrare.
Il primo fraintendimento è nei termini. In Aikido il training partner viene chiamato Uke, parola giapponese tradotta in tanti modi e con le più svariate interpretazioni, lasciata per il suo valore tradizionale, ma causa di interpretazione talora bizzarre. Spesso, infatti, il termine uke viene tradotto e inteso come colui che ‘riceve’ (soggetto passivo), o anche come ‘colui che sa cadere’, ma anche come ‘colui che non dà fastidio e subisce’. Ma nessuna di queste interpretazioni tiene conto del fatto che uke è soggetto attivo nell’allenamento dell’altro.
Saper cadere e cadere non fa parte del ruolo di uke. Cadere è una conseguenza non scontata e soprattutto attiene alla salvaguardia personale del praticante: non è, quindi, prerogativa di questo ruolo.
Andiamo a vedere, invece, quale sono (o dovrebbero essere, almeno secondo me) le caratteristiche di un buon compagno di allenamento nella pratica ‘normale’ in una palestra.
A mio avviso, per ottemperare alla sua funzione di allenatore l’uke dovrebbe seguire alcuni principi generali:
• cercare di comprendere le direttive e gli obiettivi che l’insegnante intende in quel momento raggiungere;
• essere sempre soggetto attivo e ‘vivo’;
• saper motivare, stimolare;
• curare la salvaguardia fisica come prerequisito di ogni sua azione;
• variare e adattare il suo lavoro (forza, velocità, reattività) al partner e all’obiettivo da raggiungere.
Di seguito un po’ di pensieri sparsi…
Saper essere attivi.
significa concedere aperture, ma richiuderle se non vengono colte;
significa non ostacolare, ma nemmeno crollare a peso morto sulla tecnica;
significa reagire se qualcosa è scorretto o si vede una perdita d’equilibrio;
significa reagire sulla linea che lo consentirebbe non per ribaltare una situazione, ma per stimolare la reattività del compagno;
significa comprendere il livello del compagno e cosa può essergli utile al suo livello. È inutile pretendere da un principiante la conoscenza, che so, del radicamento;
significa anche NON permettergli di ridere tenendolo sotto pressione, ma sorridendo noi stessi, cioè non deve aver paura, ma ‘sentire’ la pressione e l’invito a dare il massimo;
Saper motivare
significa, secondo il proprio livello naturalmente, lasciare nell’altro una sensazione positiva e comunque la sensazione di non aver ‘perso tempo’;
porsi sempre nella condizione di permettere all’altro lo studio;
essere altruista;
cercare di capire le lacune e fargliele sentire/trovare;
dare l’esempio;
accettare gli errori dell’altro;
non correggere se non esplicitamente richiesto perché se gli suggerisco lui non impara, meglio cambiare apertura e fargli riuscire la tecnica (o quel che gli riesce) spontaneamente;
stimolare facendo ‘sentire’ cosa non va, se si tratta di lotta un ribaltamento, una contro tecnica accennata, un colpo (leggero) sul lato lasciato scoperto, p.e., e seguitare a reagire evitando di finalizzare per due o tre volte poi finalizzare se proprio non comprende. L’importante è stimolare senza distruggere il suo amor proprio;
non fare facce strane;
emanare gioia, accettazione e volontà di pratica;
accettare cattivo odore, saliva e sangue;
darsi completamente e al massimo, sempre rispetto al livello dell’altro, cioè di quello che pensiamo possa reggere fisicamente;
Salvaguardia fisica
si tratta di tenere bene a mente che ogni incidente porta uno stop o una riduzione nell’allenamento (personale o del compagno), quindi non correre rischi inutili;
un buon compagno d’allenamento si adatta in base all’esperienza, alla tipologia corporea, all’età del suo partner;
un buon training partner si accerta (o cerca di capire) se il compagno ha qualche infortunio. Sostanzialmente, devi avere la certezza di poterti allenare, sia quando sei in forma che quando sei infortunato, perché sai che il tuo partner si allenerà ‘intorno’ ai tuoi infortuni;
un partner che ha paura di farsi male sarà rigido e timoroso (l’incidente è dietro l’angolo);
un partner morbido e reattivo, che ha fiducia, ci offrirà infinite occasioni di crescita;
bisogna fare attenzione alla routine, che abbassa le difese e favorisce l’incidente, quindi bisogna sempre tenere il partner sulla corda cambiando ritmo e velocità, ma anche uscendo talvolta dai canoni stabiliti (senza malizia);
tenere sempre presente che l’allenamento finisce quando si è sotto la doccia. La maggior parte degli incidenti avvengono quando si abbassa la tensione, quando ormai pensiamo che manchi poco alla fine della lezione;
avere grande considerazione del partner, che ci sia simpatico o meno: ognuno è li per la nostra crescita;
sentire le sue rigidità significa comprendere come non fargli male, ma anche come non cozzare contro un muro;
osservare sempre tutto intorno a noi e non concentrarci solo sulla tecnica da eseguire o sulla caduta da fare;
Dare il massimo della nostra forza, non in assoluto, ma in base a quello che riteniamo l’altro possa ricevere/contrastare;
anche se colpiamo/muoviamo piano e lentamente, la nostra mente deve porsi come se lo stessimo facendo con la massima determinazione;
abituarci a praticare con tutti, preferendo anzi quelli che ci mettono in difficoltà, con i quali non ci sentiamo in sintonia: essi rappresentano il miglior allenamento;
lo spirito generale deve essere quello che: se succede qualcosa… è sempre colpa mia;
un buon compagno d’allenamento deve lasciare l’ego da parte, in quel momento è solo uno strumento di formazione di qualcun altro (anche se in realtà si sta formando anche lui);
Il ritmo e il saperlo variare per non favorire il rilassamento
questo lo reputo molto importante, ed in parte l’ho toccato precedentemente.
Nell’allenamento in palestra spesso ci troviamo con compagni conosciuti (quindi sappiamo grosso modo come reagiscono e si muovono). Come spesso pratichiamo tecniche o sequenze in qualche modo stabilite.
Variare ritmo, velocità, inserire qualche cambiamento, seppur rimanendo nella sequenza stabilita, favorisce l’attenzione e l’allenamento.
La routine, seppur necessaria all’inizio per apprendere la coreografia di un movimento, è deleteria per l’allenamento vero dello stesso (il problema dei kata)
Naturalmente non ce l’ho con i kata come metodologia d’allenamento, ma con il modo in cui molti interpretano ed eseguono gli stessi senza tenere in conto questo parametro e gli altri che ho citato.
La giusta forza
anche questa già accennata…
Una delle cose meno semplici da capire.
Da tenere presente è l’obiettivo: far lavorare il compagno perché migliori il più veloce possibile.
In generale:
poca, se deve apprendere un movimento (è inutile mettere in difficoltà una persona quando ancora non sa cosa fare);
sempre più per allenarlo (mai dargli l’impressione che sia troppo facile);
massima per consolidarlo (deve comprendere quanto sia difficile applicare quello che pensa di sapere).
Bisogna anche tener presente l’aspetto psicologico. Se sentiamo che quel quantitativo di forza, che noi reputiamo corretto, crea disagio o stimola malamente, dobbiamo modificare, ridurre la stessa.
Per il principio che l’altro deve migliorare ‘con noi’ e non ‘nonostante noi’.
Alla fine di un vero allenamento, tutti si dovrebbero sentire bene, stanchi, distrutti, ma con la voglia di ricominciare.
I giusti stimoli
Altra cosa importante e difficile, ancorché trasversale alle considerazioni precedenti.
Non esiste una regola, anzi spesso gli stimoli da dare sono completamente antitetici a seconda dei soggetti o delle situazioni.
Sempre presupponendo il nostro ruolo di partner e cioè di “allenatore” momentaneo del compagno.
Solo l’esperienza e l’attenzione ci possono aiutare, ma di fondo dovremmo ricercare sempre il suo miglioramento.
Sbagliare fa parte del suo e del nostro addestramento, non deve rappresentare un problema.
Fregarsene è un problema (in teoria, in pratica nella squadra c’è bisogno anche del grosso egocentrico/killer che pensa solo a se stesso).
Quindi fare sempre attenzione a quel che ci ritorna, alle sensazioni che l’altro ci rimanda, con quelle possiamo facilmente comprendere come stimolarlo e quando.
p.e. se accelera i movimenti oltre quello che è in grado di controllare, probabilmente siamo stati noi ad aver velocizzato troppo il nostro attacco, o se si irrigidisce siamo noi che lo stiamo mettendo troppo in difficoltà, o ancora se si ammorbidisce troppo è perché noi siamo troppo accondiscendenti.
Favorire lo spirito di gruppo/squadra
Cosa c’entra con l’essere un buon partner?
C’entra se si considera il gruppo importante per la nostra crescita. Un gruppo/team/squadra ben affiatato, rappresenta una fonte di stimolo incredibile per ognuno dei componenti .
Quindi non aiutare un compagno, non coinvolgerlo in uno spirito comune di crescita reca danno a tutti, toglie delle opportunità a tutto il gruppo. Sul momento può sembrare noiosa la pratica con un principiante, ma non sappiamo se quel principiante, di li ad un anno, ci potrà offrire delle ottime occasioni d’allenamento, di stimolo.
Favorire uno spirito agonistico (crescita individuale) a discapito del gruppo, secondo me, reca danno anche a chi lo fa, a chi pensa solo a sé stesso. Quindi darsi, per una parte dell’allenamento, a partner diversi e magari meno stimolanti (apparentemente) porterà comunque frutti positivi, se visti in ottica ‘crescita del gruppo’.
La “guida”
Certo il ruolo principale, affinché tutte le cose dette avvengano, è rivestito dall’insegnante. È lui il principale ‘motore’, l’esempio da seguire.
Nondimeno ognuno, per il proprio livello, è una ‘guida’ quando si allena con un compagno.
Creare un clima di crescita generale è responsabilità di tutti.
Ho voluto condividere con voi solo la mia esperienza di praticante, non certo fornire un decalogo da seguire.
A sinistra, con il kimono blu, Marco durante uno stage con Rogerio...
sabato 22 ottobre 2011
Nuova sede...
Grazie al dottore Alfinito, maestro e riferimento assoluto per la lotta libera, ed all'animale da materassina Valerio Vitale la Nova Invicta si trasferisce nella struttura che da anni ospita il loro gruppo di lottatori il palazzetto dello sport di San Mango Piemonte.
La supervisione del dottore per il lavoro in piedi darà la possibilità al nostro gruppo di fare un enorme salto di qualità.
200 metri quadrati di tatami da lotta e sala pesi di altissimo livello ci permetteranno inoltre di lottare al massimo e di curare la preparazione fisica a dovere per le prossime competizioni.
Questi gli orari
Lunedì 20.00 - 22.00 jiu jitsu
Mercoledì 20.00 - 22.00 jiu jitsu
Venerdì 20.00 - 22.00 jiu jitsu
Martedì 20.30 lotta libera
Mecoledì e venerdì possibilità di praticare lotta libera dalle 19.30
Giovedì 20.30 open mat
Sabato pomeriggio open mat
Sala pesi sempre accessibile
... e scusate se è poco ...
martedì 11 ottobre 2011
Angelo Marino e la Monkey Warriors Jiu Jitsu
Angelo è prima di tutto un amico e poi un ex allievo e compagno di allenamento… Agonisticamente parlando il biondo è una sorta di Predator il cui obiettivo è rigorosamente “il trofeo”, da tanti hanno che pratico e insegno non ho mai visto nessuno così attaccato alla coppa come Angelo, sul lato didattico è un maestro estremamente competente, un coach molto “caldo” e un generale sempre in prima linea…
Dopo anni di rodaggio finalmente il Maestro Marino si è deciso a fare il salto di qualità ufficializzando la sua accademia “Monkey Warriors Jiu Jitsu” (la prima a Forlì) e questo è il suo sito.
In bocca al lupo Predator, alla prossima!
giovedì 15 settembre 2011
Scusate per andare dove dobbiamo andare... da dove dobbiamo andare?
La disciplina si evolve SEMPRE in base al contesto in cui viene praticata…
Il Jiu Jitsu “sconosciuto” dei tempi d’oro, quello non ancora importato in USA per intenderci, veniva perfezionato in Brasile sul campo di battaglia. Tutto era studiato in funzione di sottomettere l’avversario in uno scontro dove le regole erano veramente ridotte all’osso… vista la velocità di crescita dell’efficacia dell’ Arte Suave è facile pensare che ci siano stati molti “test”.
Negli anni molte cose sono cambiate, la disciplina oggi è conosciuta in tutto il mondo ed è ancora oggetto di evoluzione.
Il terreno attuale dove il Jiu Jitsu viene testato è il tatami di gara.
Non ci sono più le faide tra scuole come una volta, non c’è più interesse negli scontri interstile (di fatto le M.M.A. camminano con le gambe proprie), il praticante di Jiu Jitsu vuole fare Jiu Jitsu PUNTO.
Purtroppo in tutte le cose c’è il rovescio della medaglia ed in questo la nostra arte di sottomissione preferita non fa eccezione!
Quando si pensò al regolamento per le competizioni, forse non immaginando l’espansione che poi c’è stata, si cercò di “confezionare la cosa” per favorire in tutti i modi i lottatori di Jiu Jitsu e con il tempo sono stare introdotte diverse restrizioni.
Ormai le questioni fifty non fifty, fare guardia, stallare, sono state analizzate in tutto e per tutto, le opinioni degli addetti al settore sono diverse e spesso diametralmente opposte.
Personalmente sono assolutamente contro il penalizzare la chiamata in guardia, ma non mi piace neanche vedere match vinti per un vantaggio ottenuto per un “tentativo di ribaltamento”.
Chissà come sarebbe una competizione di Jiu Jitsu che, mantenendo le attuali divisioni di cintura con la relativa durata del match a secondo del grado, consentisse l’americana al piede e la chiave al ginocchio dalla cintura blu (come succede nel Grappling) senza prevedere punti ma soltanto l’attribuzione di vantaggi solo ed esclusivamente per tentativi di finalizzazione e magari nelle cinture marroni e nere introducesse anche la famigerata chiave di tallone… a quel punto la Fifty avrebbe tutto un altro senso.
martedì 13 settembre 2011
24/09/2011 DREAM 17
Mamma mia e che card... e sicuramente non saranno match di Kick con i guantini.
Yan Cabral vs. Kazushi Sakuraba
Gerald Harris vs. Kazuhiro Nakamura
Antonio Banuelos vs. Hideo Tokoro (bantamweight grand-prix quarterfinal)
Bibiano Fernandes vs. Takafumi Otuska (bantamweight grand-prix quarterfinal)
Masakazu Imanari vs. Abel Cullum (bantamweight grand-prix quarterfinal)
Rodolfo Marques vs. Yusup Saadulaev (bantamweight grand-prix quarterfinal)
Joachim Hansen vs. Tatsuya Kawajiri
Shinya Aoki vs. Rob McCullough
Willamy Freire vs. Satoru Kitaoka
Takeshi Inoue vs. Caol Uno
domenica 11 settembre 2011
Cercasi Jiu Jitsu disperatamente...
Lo Strikeforce di questa notte...
le MMA sembra siano diventate una sorta di Kick Boxing con in guantini (o di sanda nella migliore delle ipotesi!)
Non avrei scommesso un euro sulla vittoria di Roger Gracie questo è pacifico (King Mo in un contesto di arti marziali miste è troppo per lui) ma perché non provare il tutto per tutto cercando di sfruttare la sua risorsa migliore?
Tutto poteva starci, un KO su un tentativo di proiezione, una presa di schiena a seguito di uno sprawl, la faccia a metà sempre per continui assalti nelle gambe... tutto ammissibile!
Sta di fatto che il miglior lottatore di Jiu Jitsu del globo, l'ambasciatore del Jiu Jitsu basico, colui che punta il dito contro tornado, rubber e cose simili questa notte si è messo a fare un match di pugilato.
E Bigfoot??? Cosa fa Bogfoot???
E non parliamo dell'ultimo UFC, quello in Brasile.
Ormai è chiaro che tutti i fighter, magari sotto pressione da parte degli organizzatori, cercano il KO. Quanto sia spettacolare vedere un lottatore di valore mostrare una boxe assolutamente insufficiente in un contesto così importante non ci è dato sapere, ma tant'è.
Aspettando tempi migliori vi segnalo questo video...
le MMA sembra siano diventate una sorta di Kick Boxing con in guantini (o di sanda nella migliore delle ipotesi!)
Non avrei scommesso un euro sulla vittoria di Roger Gracie questo è pacifico (King Mo in un contesto di arti marziali miste è troppo per lui) ma perché non provare il tutto per tutto cercando di sfruttare la sua risorsa migliore?
Tutto poteva starci, un KO su un tentativo di proiezione, una presa di schiena a seguito di uno sprawl, la faccia a metà sempre per continui assalti nelle gambe... tutto ammissibile!
Sta di fatto che il miglior lottatore di Jiu Jitsu del globo, l'ambasciatore del Jiu Jitsu basico, colui che punta il dito contro tornado, rubber e cose simili questa notte si è messo a fare un match di pugilato.
E Bigfoot??? Cosa fa Bogfoot???
E non parliamo dell'ultimo UFC, quello in Brasile.
Ormai è chiaro che tutti i fighter, magari sotto pressione da parte degli organizzatori, cercano il KO. Quanto sia spettacolare vedere un lottatore di valore mostrare una boxe assolutamente insufficiente in un contesto così importante non ci è dato sapere, ma tant'è.
Aspettando tempi migliori vi segnalo questo video...
domenica 4 settembre 2011
Introdotti i gradi nel Grappling.
La FIGMMA introduce i gradi nel Grappling assottigliando ulteriormente quella linea già quasi inesistente che separa la disciplina federale dal Jiu Jitsu Brasiliano.
Per la Nova Invicta tale notizia ha quel qualcosa in più di speciale perchè è stata seguita dal conferimento a Ciro Ruotolo della MERITATISSIMA cintura nera...
Congratulazioni Ciro!!!
giovedì 11 agosto 2011
Jiu Jitsu Brasiliano... una questione di zebedei!
Il mestre Vinicius Magalhães, meglio conosciuto come "Draculino", dice la sua sulle ipotetiche falle del Jiu Jitsu brasiliano in un contesto "reale" ed in particolar modo punta il dito sulla spinosa questine "palle".
4 minuti e 57 secondi buttano letteralmente nel cesso ore e ore di video girate sul argomento "anti-grappling" ad opera di saccenti "maestri" esperti dell'arte della sopravvivenza.
Semplicemente grande...
4 minuti e 57 secondi buttano letteralmente nel cesso ore e ore di video girate sul argomento "anti-grappling" ad opera di saccenti "maestri" esperti dell'arte della sopravvivenza.
Semplicemente grande...
sabato 6 agosto 2011
giovedì 4 agosto 2011
domenica 24 luglio 2011
venerdì 22 luglio 2011
Pride Bushido 9... 25 settembre 2005.
A mio avviso il miglior torneo di MMA e uno degli eventi più belli in assoluto.
La nona edizione del Pride Bushido, costola del Pride FC dedicata ai pesi leggeri, vedeva organizzati due tornei:
Welterweight
Daniel Acacio vs Akihiro Gono
Ryo Chonan vs Dan Henderson
Phil Baroni vs Ikuhisa Minowa
Murilo Bustamante vs Masanori Suda
Lightweight
Jens Pulver vs Hayato
Yves Edwards vs Joachim
Takanori Gomi vs Tatsuya
Luiz Azeredo vs Naoyuki Kotani
L'intero evento si conclude con le semifinali dei rispettivi tornei che vedranno i vincitori affrontarsi durante l'edizione di fine anno del Pride FC... lo Shockwave 2005.
Signori questo è il Pride Bushido 9, buona visione...
Parte 1
Parte 2
Parte 3
martedì 19 luglio 2011
Menatevi gente... menatevi!
Di seguito posto un paio di lotte sostenute dal prode Ciruzzo durante l'allenamento del 18 luglio 2011, vittime d'eccezione Nikola Todorov e, sigh, il sottoscritto... che ci volete fare "allevare" cani di razza ha il suo prezzo, senza tornacondo ovviamente!
Si ringrazia il Maestro Giuseppe "Onorovole Miaghi" Giardullo per le riprese.
Si ringrazia il Maestro Giuseppe "Onorovole Miaghi" Giardullo per le riprese.
sabato 16 luglio 2011
E si torna alle M.M.A....
E si lo ammetto, mi manca "isolarmi" dalla classe per preparare un lottatore per un match di arti marziali miste.
Mi manca andare in palestra con la consapevolezza di prendere qualche bel pugno.
Da Settembre la Nova Invicta torna ad occuparsi anche di M.M.A.
Ovviamente non ci sarà il "corso" di M.M.A., la pratica riguarderà sempre e solo Jiu Jitsu. Semplicemente qualche cane si isolerà con il sottoscritto per una breve o longeva che sia "carriera agonistica" nel mondo dei guantini da sei once e del Ground&Pound...
Per il momento questa è la nostra "piccola storia" in questo sport...
http://www.youtube.com/user/nvinvicta?feature=mhee#g/c/B8165BD55EB7C73D
Christian "bum bum" Siccarelli & le M.M.A.
Pur di pronunciare la frase "l'ho fatto anche io!" all'uscita dal cinema dopo aver visto Never Back Down DUE con gli amici, Christian ha accettato un match di M.M.A. con una settimana di preavviso e senza aver fatto MAI un allenamento specifico per le arti marziali miste....
giovedì 7 luglio 2011
La cintura...
"serve a reggere i pantaloni"... è un vecchio detto creato su misura per giustificare l'incapacità di applicare in combattimento (sportivo e non) quanto appreso in palestra.
Nelle Arti Marziali "classiche" questo è accettato e piace molto, se una cintura nera di una determinata disciplina prende gli schiaffi da un pugile o da uno che sa menare le mani o se viene superato costantemente da qualche grado inferiore se ne esce co sta frase che lo aggrada non poco... poi se pensiamo ai maestroni che non hanno mai combattuto, ma lo fanno fare ai loro "adepti” … e dai!!!
Nel Jiu Jitsu la cintura è RESPONSABILITA', questo non vuol dire che tutte le cinture nere menano tutte le marroni del mondo e così via a scendere, vuol dire che in ogni momento la cintura colorata è in grado di difendere con gli artigli quanto ha imparato fino a quel momento, vuol dire che quanto più è alto il grado tanto più è grande la capacità di trasmettere agli altri.
Con il tempo (o lo è già?)anche il Jiu Jitsu sarà (è?) vittima della "cintura facile", ci saranno (e ci sono) le cinture blu regalate e non tutti i capi scuola saranno adatti al ruolo che vogliono coprire.
... che schifo ...
Per come la vedo io la cintura blu è un grado importantissimo, è lo spartiacque tra la bianca e le colorate, la faixa azul testimonia che tu hai un tuo gioco, che hai lottato, che nei limiti del possibile hai un tuo Jiu Jitsu.
Mah...che dire. Fortunatamente le realtà genuine sono ancora molte, spetta a noi anziani non ambire a passare troppo velocemente di grado e far capire ai giovani che il Jiu Jitsu è una disciplina severa, che pretende molto e da poco in cambio, che per quanto uno si alleni ad attenderlo non ci saranno sempre e solo allori (anzi!).
Cosa si prova a legarsi una cintura che non si merita? come è possibile accettare questo "regalo" con la consapevolezza che un bianca allenata ti può mettere a figura di merda in qualsiasi momento?
Cari ragazzi cerchiamo di essere onesti prima con noi stessi e poi con gli altri...
Cari maestri ricordate che un tempo avete amato questa disciplina...
Buon Jiu Jitsu a tutti, anche a chi tinge la cintura bianca con la coloreria italiana!
Nelle Arti Marziali "classiche" questo è accettato e piace molto, se una cintura nera di una determinata disciplina prende gli schiaffi da un pugile o da uno che sa menare le mani o se viene superato costantemente da qualche grado inferiore se ne esce co sta frase che lo aggrada non poco... poi se pensiamo ai maestroni che non hanno mai combattuto, ma lo fanno fare ai loro "adepti” … e dai!!!
Nel Jiu Jitsu la cintura è RESPONSABILITA', questo non vuol dire che tutte le cinture nere menano tutte le marroni del mondo e così via a scendere, vuol dire che in ogni momento la cintura colorata è in grado di difendere con gli artigli quanto ha imparato fino a quel momento, vuol dire che quanto più è alto il grado tanto più è grande la capacità di trasmettere agli altri.
Con il tempo (o lo è già?)anche il Jiu Jitsu sarà (è?) vittima della "cintura facile", ci saranno (e ci sono) le cinture blu regalate e non tutti i capi scuola saranno adatti al ruolo che vogliono coprire.
... che schifo ...
Per come la vedo io la cintura blu è un grado importantissimo, è lo spartiacque tra la bianca e le colorate, la faixa azul testimonia che tu hai un tuo gioco, che hai lottato, che nei limiti del possibile hai un tuo Jiu Jitsu.
Mah...che dire. Fortunatamente le realtà genuine sono ancora molte, spetta a noi anziani non ambire a passare troppo velocemente di grado e far capire ai giovani che il Jiu Jitsu è una disciplina severa, che pretende molto e da poco in cambio, che per quanto uno si alleni ad attenderlo non ci saranno sempre e solo allori (anzi!).
Cosa si prova a legarsi una cintura che non si merita? come è possibile accettare questo "regalo" con la consapevolezza che un bianca allenata ti può mettere a figura di merda in qualsiasi momento?
Cari ragazzi cerchiamo di essere onesti prima con noi stessi e poi con gli altri...
Cari maestri ricordate che un tempo avete amato questa disciplina...
Buon Jiu Jitsu a tutti, anche a chi tinge la cintura bianca con la coloreria italiana!
martedì 28 giugno 2011
La Nova Invicta Grappling Cup II e il mitico Maestro Marco Marini...
MMMM & Sabaku...
Il Maestro Marco Marini, cintura nera quinto dan di Aikido, è un umile praticante marziale che a 50 anni ha conosciuto il Grappling e se ne è innamorato, con un annetto di pratica ha già partecipato al campionato nazionale 2011 e alla Nova Invicta Grappling CUP II.
Vi posto a caldo le impressioni di questo fottuto psicopatico, UN VERO GUERRIERO!
Grazie MESTRE!
p.s.
Per l'occasione si è fatto accompagnare da un altro psicopatico... il grande Sabaku!
Bella gara e grande organizzazione, grazie a tutti.
Permettetemi di scrivere due parole sulla giornata.
Cosa ho imparato:
devo calare ancora peso perché non è la mia categoria e lì, a meno di una differenza tecnica, non ho storia;
l’allenamento è essenziale, almeno non ho patito il caldo e la pressione;
fare le gare è formativo, tutt’altra cosa che l’allenamento in palestra, magari sembra più duro, ma la pressione psicologica di una gara è completamente diversa;
le enormi attese per combattere sono un’occasione unica per formare il carattere(ad un certo punto volevo scappare e rinunciare);
più va avanti e più mi rendo conto della salubrità mentale, del rispetto, della conoscenza e della disponibilità pur senza sconti di questi tizi di poche parole.. tatuati, facce da delinquenti, sguardi assassini, fisici palestrati..in confronto alle facce pulite e sorridenti e coi ventri ..scolpiti degli altri ambienti che sono tenuto a frequentare per altra disciplina(non è normale sentirsi più rispettato e coccolato tra voi, dove rappresento un signor nessuno e lo sono, che nell'ambiente dove lo dovrei essere di fatto.);
in ultimo ho avuto la riprova(ma quante me ne serviranno ancora) che non è mai finita fino a che non è finita, vedi.. non rinunciare mai.
Quindi bella esperienza, dedicherò l’estate alla preparazione fisica ed al calo peso, e spero di fare meglio la prossima.
Di nuovo grazie a tutti
mercoledì 22 giugno 2011
Nova Invicta Grappling CUP II... ci siamo!
E si, ci siamo anche quest'anno.
Le iscrizioni sono chiuse, i lottatori ci sono, si prospetta una bella competizione che vede come suggestiva cornice i templi di Paestum.
Questa è la location
Il tempo secondo le previsioni sarà bello... anche se avevamo comunque preparato "il piano B" il palazzatto dello sport di Capaccio Scalo!
Oltre alla FIGMMA per il supporto datoci, voglio ringraziare Americo, Sherman e chi ha dato una mano ai veri organizzatori che, mai come questa volta, si sono fatti UN MAZZO TANTO riuscendo a superare grosse difficoltà... Gianfranco Glielmi e Marco Mandetta; grazie ragazzi se il canile ha la sua gare è solo merito vostro!
Al pari ringrazio tutti voi che parteciperete alla gara e che Domenica sarete il cuore e i polmoni dell'evento!
Non ringrazio Marco Galzenati che ha aderito all'evento in maniera massiccia portando una grossa schiera di lottatori di primo livello e che Domenica avrà l'oneroso compito di essere l'arbitro del tatami di prima serie perché mi scoccio...
Buon Jiu Jitsu a tutti... anche a chi si sfastarea di gareggiare!
p.s.
L'arbitro Alessandro "Sherman" Conforti non va ringraziato per "disposizioni federali"...
Le iscrizioni sono chiuse, i lottatori ci sono, si prospetta una bella competizione che vede come suggestiva cornice i templi di Paestum.
Questa è la location
Il tempo secondo le previsioni sarà bello... anche se avevamo comunque preparato "il piano B" il palazzatto dello sport di Capaccio Scalo!
Oltre alla FIGMMA per il supporto datoci, voglio ringraziare Americo, Sherman e chi ha dato una mano ai veri organizzatori che, mai come questa volta, si sono fatti UN MAZZO TANTO riuscendo a superare grosse difficoltà... Gianfranco Glielmi e Marco Mandetta; grazie ragazzi se il canile ha la sua gare è solo merito vostro!
Al pari ringrazio tutti voi che parteciperete alla gara e che Domenica sarete il cuore e i polmoni dell'evento!
Non ringrazio Marco Galzenati che ha aderito all'evento in maniera massiccia portando una grossa schiera di lottatori di primo livello e che Domenica avrà l'oneroso compito di essere l'arbitro del tatami di prima serie perché mi scoccio...
Buon Jiu Jitsu a tutti... anche a chi si sfastarea di gareggiare!
p.s.
L'arbitro Alessandro "Sherman" Conforti non va ringraziato per "disposizioni federali"...
domenica 12 giugno 2011
Grappling Europeo, la mia esperienza… a cura di Ciro Ruotolo
Saltando la parte relativa al viaggio in compagnia di Michele da oggi VERGINIELLO ho gareggiato il 9 nel NO GI e il 10 con GI. Nella specialità NO GI ho conseguito il 7° posto Ho svolto solo un incontro perdendo contro Nicolas Reinje per 2 a 1.In verità nel sorteggio non ero stato fortunato perché subito dopo mi aspettava l'uomo da battere nella mia categoria Marciej Polok. Fabio Ciolli ha detto un cosa bella" se sei qui è perché sei uno dei più forti in Europa". Contro il francese sono partito subito bene schermaglia e prendo il primo punto del takedown. Poi lui riesce ad incastrarmi bene in open guard e mi ribalta cerco di fare altrettanto ma finiamo fuori. In piedi di nuovo schermaglia e lui mi prende la single leg ma difendo e salto in ghigliottina gli danno il punto di takedown ma molto dubbio. Alla fine riesce a mantenere il risultato e perdo ma con onore combattendo alla pari con uno dei favoriti della mia categoria. L' indomani gareggio di GI stavolta sono fortunato passo i quarti e vado direttamente in semifinale. In semifinale mi batto con un Serbo specialista del Jiu Jitsu che mi ribalta con una tornado e mi prende la schiena. 5 a 3 per lui, mi rimane da fare solo il terzo posto. L' ultimo incontro l' ho svolto contro Mate Toth (Ungheria) mi gioco il tutto e per tutto in 5 minuti (fortunatamente l' avversario era già stanco dell' incontro di pancratio fatto prima). Parto con single leg, rompo la guardia dell'avversario, passo e arm lock "senza né legge e né scriv". Alla fine sono soddisfatto ho ricevuto i complimenti sia da Reinje sia dal Finlandese che ha vinto la -70 NO GI "professionista mma in Giappone", ma posso fare di più. C'è da dire che soffro comunque dei limiti che hanno gli sport minori in Italia perché in altri paesi (ad esempio Francia e Polonia) c'è una maggiore considerazione della nostra disciplina a livello sociale, ma nonostante questo portiamo sempre delle medaglie. Io sono sicuro che in futuro con il lavoro che sta portando avanti la FIGMMA l'oro arriverà.
giovedì 2 giugno 2011
Onestà marziale ed effetti collaterali...
Salvatore "Panza" Terralavoro è una delle persone più oneste e belle che io abbia avuto il piacere e l'onore di conoscere sul tatami.
Il Panzone proveniente dal Judo, come ho scritto più e più volte sul blog, ha combattuto contro se stesso e contro difficoltà quasi insormontabili (non parlo solo della bilancia) per arrivare ad essere un lottatore di Jiu Jitsu e ha vinto!
Grande Panza ti faccio un enorme in bocca al lupo per la gara di domenica, sappi che la Nova Invicta fa sempre branco, anche quando uno di noi soffre e suda da solo sul tatami (come starai tu domenica) mentre gli altri stanno palle all'aria a mare con una bibita fresca in mano (come starà il tuo mestre!!!).
Ma cosa centra questo "spartano augurio" con il titolo? Centra, centra...
Il non prendersi sul serio alla Nova, sia in palestra che all'interno delle "cronache", è prassi! In virtù di questo credo chi più chi meno, a turno, viene preso per il culo dai fratelli di tatami.
Ultimamente è successa una cosa che mi ha fatto letteralmente uscire dai panni...
Molti praticanti di Jiu Jitsu sono persone che vengono da altri stili, in alcuni casi sono sportivi con un solido passato agonistico o comunque con una pratica fatta bene, in altri sono ragazzi che purtroppo per loro hanno buttato anni della loro vita seguendo "i Maestri spaccataccolette da dimostrazioni in piazza" e nel Jiu Jitsu , lasciatemelo dire, nella maggior parte dei club trovano quell’onestà e quella dedizione che può solo portar loro beneficio a livello fisico e mentale .
Uno dei MIEI nuovi allievi qualche giorno fa ha avuto il piacere di beccare in strada un suo ex "Maestro" che, invece di salutarlo, gli da una grandissima prova di educazione dicendogli "Che fine che hai fatto!" "Ti fai prendere per il culo (riferendosi al fatto che ho pubblicamente scritto che ha fatto terzo posti su tre)" "Te mnat a merd n'facc ra sul".
A questo punto, caro "Maestro", potrei chiederti:
"Non c'e più onestà nella consapevolezza di insegnare e praticare insieme agli allievi accompagnandoli in un cammino agonistico che nel fare il Maestro alla ku fù dalla Sicilia con furore? "
“Non è più corretto insegnare e far fare qualcosa che si è prima praticata in prima persona?”
“Non credi che un ragazzo, con solo due mesi di pratica, nel perdere ai punti contro un avversario molto più esperto tutto faccia tranne che prendersi per i fondelli da solo?”
Io potrei porti queste ed altre domande Mastro, ma il dubbio più forte, la curiosità più grossa, l’enigma che mi pongo e che tu devi svelarmi è:
"Come si fa a buttarsi la cacca in faccia da soli?!"
Maestro ti ho dato del tu, sai com’è tra colleghi …
Nova Invicta, maneggiare con cura.
Buon Jiu Jitsu a tutti... e non dimenticate la carta igienica!!!
p.s.
Pruuuuuuuuno studia!!!
p.p.s.
Nikò che cazzo di fine hai fatto?
Il vero SPIRITO MARZIALE al minuto 2.30....
martedì 31 maggio 2011
martedì 24 maggio 2011
22/05/2011... delirio.
Ma quanto mi piace vedere una bella affluenza alle gare in terronia!
Il “supergiovane” Bartolomeo Bonvino ed il prode Paolo Girone ci danno la possibilità di competere in una gara di Jiu Jitsu No-Gi con regolamento IBJJF, due materassine un’ ottantina di iscritti; arbitrano Marco Galzenati e Claudio (non ricordo il cognome!) allievo di Paolo.
Gara cominciata alle 11.00 finita alle 14.00, tutto scivola via con grande tranquillità, c’è chi vince ed esulta chi perde e pensa già al prossimo appuntamento, i tempi in cui si dovevano aspettare mesi per fare una gara spesso lontana sono solo un ricordo lontano.
Per il Jiu Jitsu D.O.C. made in Salerno si presentano sul tatami in sei e portano a casa sei medaglie .
Francesco Eliseo 1° Class. Open Classe C e 3° Class. Kg 82.300 Classe C.
Salvatore Terralavoro 2 Class. Open Classe C.
Galileo Barbirotti 1 Class. 70 Kg 70 Classe B.
Christian Ceccarelli 2 Class. 70 Kg Classe B.
Antonio Bassano 3 Class. 76 Kg Classe C. (UN GRANDISSIMO TERZO POSTO SU TRE!!!!)
Appuntamento alle sette di mattina sotto casa mia (graaande lusso concesso grazie alla mia prepotenza di “maestro”), manco siamo partiti che scatta subito il “Totò&Peppino-Mode”…
Galileo non c’è, lo aspettiamo 30 minuti sotto casa mia :”Galileo è uno stronzo, lo sospendo un mese dalla palestra!”, grido io. Galileo, puntuale alle sette, ma per un non preciso motivo (o meglio il motivo è MOLTO preciso ma è “riservato”… coglionaggine cronica a parte ovviamente) , non aspetta sotto “casa mia” ma a cento metri da “casa mia”, passano trenta minuti :”deeeeeeeeeeeeeeeeeeee, prrrrrrrrrr, deeeeeee, gdaaaaaaaaaaa” pensa Galileo. Inevitabilmente mentre andiamo via ci becchiamo ci mandiamo a cacare a vicenda e si parte ridendo, convinti che questa sia l’ennesima pietra miliare nella “colorita” storia della Nova, l’evento che caratterizzerà questa gara è già “esploso” alla partenza, pensiamo.
Pensiamo…. ci illudiamo visto che non teniamo conto che alla competizione pugliese, in un’altra macchina, la macchina di e guidata da Panza c’è lui, il nuovo acquisto della Nova Invicta, l’individuo capace di far BRILLARE di luce propria l’intelletto di Christian e Galileo, capace di fare sembrare Americo una persona dai modi “reali” e non “rurali”, una persona al cui cospetto la Nova Invicta intera può essere paragonata ad una seria e borghese “Accademia di Jiu Jitsu Brasiliano” … Antonio “Camillo” Bassano.
Qui di seguito ingredienti, caratteristiche e testimonianze della “creatura”:
1° Si presenta alla competizione con una pantalone di un kimono tagliato a bermuda con tanto di risvolto in vita,
2° A dispetto delle Rashguard all’ultimo grido il mito indossa una maglietta con la scritta spartana “ SU’ CAMILLO!”
3° Una simil-leccata di vacca tipo serial killer… in buona sostanza Hannibal Lecter, Patrick Bateman e Dexter Morgan frullati in un unico individuo con l’aggiunta dell’ingrediente segreto.
4° Antonio lotta nel girone all’italiana, erano in tre, perde la prima lotta e anche la seconda contro avversari già navigati, ma si gioca le sue carte e “rischia” di vincere in entrambi i casi. Ad avventura terminata si presenta al tavolo per reclamare la medaglia del terzo posto
5° In stato di trance (ALMENO SPERO!!!) si spoglia INTEGRALMENTE per cambiarsi senza rendersi conto che sta all’interno di un palazzetto dello sport con cento e passa persone!
Per il resto del gruppo, che ricordiamo essere composto da individui la cui imbecillità (la mia per prima) è stata solo offuscata Domenica dalla Creatura questo è il resoconto:
Esordio anche per un altro soggetto, un misto tra Norman Bates e il protagonista di American Pie, Emanuele Indelli che sul 4-0 in suo favore a manco un minuto dalla fine del match ritiene opportuno attaccare facendosi finalizzare come un pollastro!
Eliseo e Panza dopo l’insuccesso in categoria sbaragliano tutti all’open arrivando a giocarsi la finale vinta da Francesco.
Galileo e Christian, ancora una volta,
superano gli avversari e si ritrovano in finale … questa volta è Galielo ad avere la meglio.
A tenerci compagnia durante la giornata c’è stata anche la compagine dei cugini napoletani rappresentati da nuove leve capitanate dalla Lota Master Antonio Mormone che buttandosi in prima serie, cinture viole e lui è una blu, finalizza con un magistrale triangolo dalla guardia l’avversario e si aggiudica la vetta del podio.
Decisamente contento della giornata, con il medico louco al seguito tiro le somme… la qualità c’è, stiamo lavorando bene, i ragazzi raccolgono quello che seminano, le cazzate non mancano e va bene così!
E questo è quanto …
Buon Su’ Camillo a tutti!
domenica 22 maggio 2011
giovedì 19 maggio 2011
Lezione con il Maestro Atalla...
Mercoledì 18 maggio 2011… diserto la lezione, lascio soli i ragazzi e mi reco accompagnato da Panza, Ciruzzo e il Medico a Cardito per partecipare alla lezione di una cintura nera che mi ha sempre incuriosito molto a causa dell’enorme considerazione di cui gode da parte di alcuni lottatori che rispetto molo, il Maestro Roberto Atalla.
Sin dalle prime battute, cioè quando ancora in abiti civili stava seduto sullo sgabello nell’entrata della palestra, il Mestre dimostrava una forte propensione verso il dialogo e la voglia di conoscere i partecipati senza limitarsi ad essere un distributore di tecniche (magari mi sbaglio ma a me ha dato la piacevolissima impressione di essere il classico tipo che se gli dai corda attacca a parlare e finisce il giorno dopo…). Saliti sul tatami, come ormai da abitudine per i praticanti di jiu jitsu, alcune certezze vengono infrante. Atalla comincia con lo spiegare la toreada (una variante) e senza neanche avere il tempo di pensare o di dare per scontato il fatto di conoscere ormai tutte le sfaccettature ALMENO di questo passaggio zacchete arriva il monito ricorrente … non si finisce MAI di imparare e il jiu jitsu né è la prova! Mi rivolgo a Marco Galzenati (cintura nera dall’ENORME bagaglio tecnico) e anche lui mi da subito cenno di non conoscere tale variante, lo stesso vale per l’enciclopedico Gianfranco Delli Paoli… e va BENISSIMO COSI’!
La lezione VOLA e senza neanche rendermene conto si sono fatte le 22.00, si torna a casa con la contentezza di aver diviso il tatami con un Maestro veramente meritevole e con l’enigmatico dubbio del perché una persona così solare abbia scelto un gay come suo rappresentante in Italia!!!
Desidero ringraziare Alessandro Donatiello per aver organizzato la cosa, con la speranza che tale “riunione” non rimanga un evento isolato e che sia accompagnata anche dalla sua adesione alle nostre iniziative agonistiche e non…
Buon GIUGGIZZU meridionale a tutti… anche al diversamente bello di Sestri, al terrone di Molfetta e al grande gay livornese!!!
p.s.
Finita la lezione, usciamo... tutti alle macchine... il Medico, Panza, Io... tutti tranne Ciro che in un misto di estasi, rincoglionimento e normale amministrazione è entrato nella macchina di uno sconosciuto (scambiandola per quella del nostro Gianfranco) che, molto gentilmente, gli ha detto "io t'accumpagnass pur, MA NUN T CANOSC'!"... Nova Invicta Jiu Jitsu, C'AMMA FA SEMP RICONOSCERE.
Oiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!
giovedì 5 maggio 2011
Grazie Alfredo!
In anteprima la bellissima illustrazione dell'artista Mojo, nonché tatuatore UFFICIALE della Nova Invicta, soggetto della T-shirt in palio per i primi tre classificati di ogni categoria della Nova Invicta Grappling Cup 2011
Grande Mojo!!!!!!!!
Mojo Tattoo
http://www.mojotattoo.net/
http://www.myspace.com/mojotattoo
http://www.youtube.com/mojotattoonet
domenica 24 aprile 2011
La Lotta è Preghiera, la Preghiera è Lotta. A cura di Gianfranco Glielmi.
mi è capitato varie volte nel mio percorso di apprendimento della lotta e in particolare del jiu jitsu di essere testato non nella forza ma nella tecnica.
a volte chi mi è stato insegnante al momento ( nella maggior parte delle volte i miei istruttori Giulio e Ciro ) e mi ha fatto da sparring partner mi ha volutamente dato la gola o il braccio per uno strangolamento o una leva.
è un modo di porre delle domande all'allievo senza parlare.
una sorta di compito in classe su una equazione con molte variabili quale è appunto la lotta.
è come fraseggiare con il proprio maestro di musica con ognuno in braccio la propria chitarra e vedere l'altro cosa sente e come esprime le emozioni che sente... e quali armonie usa o quale scala maggiore o minore o pentatonica usa in quella parte del brano...
mi è capitato anche di essere sparring partner per quelle poche volte che ho umilmente fatto vedere qualche tecnica ai ragazzini che alleniamo.
in entrambi i casi è stato sempre emozionante avere la costatazione pratica del rolling rispetto al "solfeggio" tecnico appreso durante le sessioni pre lotta.
in fin dei conti anche se meno codificata rispetto all'arte marziale tradizionale la pratica della lotta e nella fattispecie del jiu jitsu brasiliano viene comunque rispettato il ruolo di UKE e TORI ,il docente e il discente, colui che attacca e colui che si difende, colui che la tecnica la sa e colui che deve dimostrare di saperla.
fin qui nulla di nuovo sotto il sole...
non saranno ne le prime ne ultime volte che allenandosi si fa sparring per imparare e per fare imparare...
mi capita spesso di leggere e di cercare nella storia e nella mitologia scontri di lotta epici in grado di stimolare la mia fantasia ..e soprattutto il mio spirito
allora ogni tanto rileggo l'eroe Ulisse che ospitato dai Feaci nel suo ritorno ad Itaca viene sfidato vincendo nella lotta alcuni giovani arroganti (mai come adesso mi sento di immedesimarmi ) durante i giochi in onore di Poiseidone
altre volte rileggi l'epopea di Gilgamesh e le leggende nordiche di thor...
un giorno navigando per la rete mi capita di osservare un opera di Delacroix perla chiesa di San Sulpizio a Parigi la lotta di Giacobbe con l' Angelo
sublime opera in cui si vede il patriarca Giacobbe affrontare l'Angelo mandato da Dio ( per la tradizione l'Arcangelo Michele) e vincerlo.
vincerlo?
Dio ha perso?
e poi contro chi?
l'Onnipotente che perde contro un uomo qualunque?
qualcosa non quadra.
Ma quella notte si alzò, prese le sue due mogli, le due schiave, e i suoi undici figli e passò il guado dello Yabboq. Li prese e fece loro passare il fiume e fece passare quel che possedeva. Poi Giacobbe rimase solo e lottò un individuo con lui, sino allo spuntar dell'alba. Vide allora che non lo sopraffaceva e colpì all'articolazione della coscia e l'articolazione della coscia di Giacobbe si slogò nella sua lotta con lui. E disse: “Fammi andare, perché è spuntata l'alba!”, e Giacobeb rispose, “Non ti lascerò andare se non mi benedirai”. E gli disse: “Qual è il tuo nome?”, allora egli rispose “Giacobbe”. E quello disse: “Non più Giacobbe si dirà il tuo nome, bensì Israele, perché hai prevalso sul Signore e sugli uomini, e hai vinto!”. (Genesi 32, 23-29)
in queste poche frasi si nascondono un grande senso ontologico e di una profondità inaudita
è incredibile come si ritrova l'archetipo della lotta spirituale dell'uomo che si esterna nella fisicità dell'azione.
non per altro rispetto alla storia dei patriarchi precedenti quella di Giacobbe assume una storia e un pathos del tutto umano e molto piu' vicino alle vicende di noi umani mortali ( la primogenitura, scontri familiari, l'esilio verso terre straniere).
mentre con il patriarca Abramo è presente la Teofania , cioè una manifestazione quasi sempre presente atta a guidare l'Uomo in questione nel suo percorso e a provare la sua ubbidienza mentre con Giacobbe tale presenza di Dio è quasi del tutto assente nella sua vita come se la prova fosse proprio l'attendere la presenza di Dio.
tale manifestarsi al contrario delle volte precedenti in cui vi era una chiamata o un avvertimento qui si ha la Teomachia ( la lotta con Dio)
si lotta di notte fino all'alba allegoria di una ciclicità di passaggio dalla oscurità dell'anima alla nuova vita.
si lotta lontano dagli affetti e dagli attacamenti materiali , come quando si entra sul tatami e sei solo tu e l'avversario, un percorso in cui si è da soli senza nessuno dei propri cari o di tutte quelle conoscenze e cose che ci danno certezza si è nudi nell'anima.
la location: al di qua del fiume simbolo di passaggio: dopo quella lotta giacobbe chiamerà il luogo Peniel che significa in ebraico arcaico il luogo dove ho visto Dio faccia a faccia ( panim el panim):
vedere faccia a faccia Dio non è un confronto in antitesi come siamo abituati ma una ricerca di comunione con il Dio lottatore:
l'Alfa e Omega che ti si presentano davanti la tua anima e tu lottando ti confondi con essa.
gli opposti che non si contrastano ma si completano ecco allora che tutto ha una spiegazione.
il bubishi considerata la bibbia delle arti marziali afferma tutto l'universo respira il duro e il morbido da qui poi si è tratta le definizione dello stile di karate Goju ryu...
mi vengono in mente tutti quegli insegnamenti Zen che i maestri di arti marziali giapponesi hanno sempre cercato di spiegare inutilmente: cerca di avere la mente il corpo e lo spirito come tutt'uno e unisciti all'avversario sii in comunione con lui e vincerai sempre.
la benedizione: non nel senso classico del termine ma la conferma del passaggio il superamento della sfida e la comunione con Dio, il realizzarsi della sua volontà, la volontà in questo caso di perdere contro l'Uomo per dimostrargli non che può vincere l'Onnipotente ma che può e deve ricercare la perfezione lottando per migliorarsi e non per sopraffare: questa è la Via.
leggendo alcuni commenti su internet mi è piaciuto la parte del Mons Gianfranco Ravasi in cui riprendendo altri passi della stessa Bibbia si comprende il significato di questa dipartita di Dio in confronto dell'Uomo
Osea: «Giacobbe da adulto lottò con Dio, lottò con l’angelo e vinse, pianse e domandò grazia» (12,4-5).
II libro della Sapienza: «Il Signore assegnò a Giacobbe la vittoria in dura lotta perché sapesse che la pietà è più potente di tutto» (10,12).
queste piccole considerazioni ti fanno pensare di come sia importante imparare dalle sconfitte e prendere le vittorie non come punto di arrivo ma come di partenza.
Giacobbe vincendo l'Angelo non è il punto di arrivo ma il punto di partenza
la confermazione che la pietà ( il lasciarsi vincere da un misero uomo) è piu' potente di tutto.
tutti noi non amiamo perdere
vogliamo il nostro percorso lastricato di vittorie
in palestra arrogantemente cerchiamo di non gridare tap o di prevalere sul nostro sparring partner per dimostrare che si è piu' forti che si è capaci di tirare la tecnica.
non c'è niente di piu' arrogante.
riflettendo sulla durata della lotta di Giacobbe mi viene in mente non uno scontro titanico ma un "noiso" ma tecnico duello alla Yuki Nakai contro De La Riva vinto per un vantaggio da De La Riva...splendido! tecnico!...millimetrico!...
perdere per un vantaggio a volte può sembrare più cocente di peredere ai punti o per finalizzazione ....ma forse insegna di più capisci che potevi farcela che il tuo limite è quello che devi lavorarci ore e ore se non mesi.per tramutare il tuo svantaggio in un pareggio e poi un punto.
è il giorno della Santa Pasqua 2011
riflettiamo sul lottatore più misterioso ed emblematico della storia: Gesù Cristo
in Lui non vi è più l'antitesi tra il Giacobbe Uomo e L'Angelo di Dio.
la lotta è contro il destino intero dell'Umanità.
la sua storia non è un insegnamento di una lotta persa gridando tap sulla croce
la sua storia va oltre.
è la consapevolezza che la verità rende liberi sempre
la verità è come diceva il protagonista dell'ultimo samurai " come questi fiori stiamo tutti morendo""
la vera lotta è contro il senso di non volere accettare la morte come evento naturale della vita .
Lui non ha preso un uomo per renderlo simile a Dio non l'ha perfezionato così
si è fatto uomo per far capire che la morte si può vincere sempre.
la Comunione con Dio non è più vedere Lui faccia a faccia ( panim el panim) è troppo facile guardare nello specchio eterno dell'Empireo
La vera Comunione è accettare la propria croce e portarla avanti senza ripensamenti
senza avere paura della vitalità della morte e della mortalità della vita....
abbracciamoci la nostra Croce e alleniamoci...
la Lotta è Preghiera
la Preghiera è Lotta.
Gianfraco "Medico Louco" mentre "benedice" Americo...
martedì 19 aprile 2011
Rome Open Cup 2011...
... Christian e Galielo, le lote dormienti.
Sabato 16 aprile si è svolta la terza edizione del Rome Open Cup, competizione di Jiu Jitsu brasiliano organizzata dai fratelli Anacoreta e da Mirco Silvestri, fondatori del neo team Aeterna Jiu Jitsu nonché lottatori di prima scelta.
Tutto è filato liscio e la gara è trascorsa molto velocemente, tant’è che alle 17.00 del pomeriggio ero già con mia moglie e mio figlio… e senza il mio mitico mal di testa post competizione, un vero record!
Per la Nova Invicta dei quattro iscritti si presentano alla competizione soltanto il Medico e Ciro, quest’anno è ricco di situazioni molto particolari e non sempre facili da gestire per il sottoscritto… e siamo solo ad Aprile.
Reduce da un brutto stiramento al collaterale il nostro Gianfranco Glielmi si presenta alla gara con pochissime frecce nella sua faretra, nonostante questo la sua sconfitta è da attribuirsi ad una mera cazzata che, probabilmente, avrebbe fatto anche con il ginocchio sano… un vero peccato, il match era cominciato MOLTO bene e questo revival ai tempi d’oro del famoso “stronz mode” del medico non ci voleva. Pazienza sarà per la prossima volta, tra una quindicina di giorni contro ogni mio consiglio… Medico è SAMURAI!!!!
Ciro Ruotolo oro nella categoria 76 kg cinture viola e fuori al primo turno nell’open. Un altro oro per il nostro Molosso… Ciro si comporta molto bene, ma mostra di essere molto legato alle meccaniche agonistiche del grappling, nonostante in palestra ci alleniamo rigorosamente con il kimono, poco importa è andata comunque bene bravo Ciro.
Una gara molto importante e ben organizzata, l’ultima di questa stagione “scolastica” con il kimono, sicuramente avrebbe meritato una maggiore affluenza da parte del nostro canile…
Buon Jiu Jitsu a tutti, a chi vuole, a chi può… e anche a chi non sa campare!
Sabato 16 aprile si è svolta la terza edizione del Rome Open Cup, competizione di Jiu Jitsu brasiliano organizzata dai fratelli Anacoreta e da Mirco Silvestri, fondatori del neo team Aeterna Jiu Jitsu nonché lottatori di prima scelta.
Tutto è filato liscio e la gara è trascorsa molto velocemente, tant’è che alle 17.00 del pomeriggio ero già con mia moglie e mio figlio… e senza il mio mitico mal di testa post competizione, un vero record!
Per la Nova Invicta dei quattro iscritti si presentano alla competizione soltanto il Medico e Ciro, quest’anno è ricco di situazioni molto particolari e non sempre facili da gestire per il sottoscritto… e siamo solo ad Aprile.
Reduce da un brutto stiramento al collaterale il nostro Gianfranco Glielmi si presenta alla gara con pochissime frecce nella sua faretra, nonostante questo la sua sconfitta è da attribuirsi ad una mera cazzata che, probabilmente, avrebbe fatto anche con il ginocchio sano… un vero peccato, il match era cominciato MOLTO bene e questo revival ai tempi d’oro del famoso “stronz mode” del medico non ci voleva. Pazienza sarà per la prossima volta, tra una quindicina di giorni contro ogni mio consiglio… Medico è SAMURAI!!!!
Ciro Ruotolo oro nella categoria 76 kg cinture viola e fuori al primo turno nell’open. Un altro oro per il nostro Molosso… Ciro si comporta molto bene, ma mostra di essere molto legato alle meccaniche agonistiche del grappling, nonostante in palestra ci alleniamo rigorosamente con il kimono, poco importa è andata comunque bene bravo Ciro.
Una gara molto importante e ben organizzata, l’ultima di questa stagione “scolastica” con il kimono, sicuramente avrebbe meritato una maggiore affluenza da parte del nostro canile…
Buon Jiu Jitsu a tutti, a chi vuole, a chi può… e anche a chi non sa campare!
martedì 12 aprile 2011
Rome Open Cup 2011 e Jiu Jitsu sia...
giovedì 7 aprile 2011
Christian Ceccarelli 65 kg classe A. Campionato nazionale di grappling.
Girone all'italiana.
Primo incontro
Secondo incontro
Terzo incontro
Argento, hai sfiorato l'oro peccato... bravo comunque.
Primo incontro
Secondo incontro
Terzo incontro
Argento, hai sfiorato l'oro peccato... bravo comunque.
domenica 3 aprile 2011
Repetita iuvant...
Alla fine il Jiu Jitsu può essere interpretato come un complesso linguaggio del corpo che richiede molta pratica.
Quando vi capita di “rubare” qualche allenamento in più, anche di una mezz’ora, invece di mettere mano a palle di ghisa o peggio, perdere tempo a fare vuoti e sacchi (BRUNO!), accordatevi con un compagno libero e approfittatene per ripetere qualche drill che può solo farvi bene…
In fondo uno si deve guardare allo specchio e deve chiedersi cosa vuole veramente dal suo percorso sportivo che ricordiamo essere unico e personale.
Quando vi capita di “rubare” qualche allenamento in più, anche di una mezz’ora, invece di mettere mano a palle di ghisa o peggio, perdere tempo a fare vuoti e sacchi (BRUNO!), accordatevi con un compagno libero e approfittatene per ripetere qualche drill che può solo farvi bene…
In fondo uno si deve guardare allo specchio e deve chiedersi cosa vuole veramente dal suo percorso sportivo che ricordiamo essere unico e personale.
domenica 27 marzo 2011
Nuova sede
Grazie all’aiuto di Walter Vitale e all’infinita pazienza e disponibilità del nuovo “padrone di casa” il mitico Don Alfonso D’Alessio, abbiamo uno spazio tutto nostro per tutta la settimana.
Il canile Nova Invicta si sposta definitivamente presso i locali della Chiesa antica di S. Eustachio Martire (tangenziale di Salerno uscita Pastena)con i seguenti orari.
Corso regolare di Brazilian Jiu Jitsu 19.30-22.00 Lunedì – Mercoledì - Venerdì
Allenamento libero 19.30-22.00 martedì-giovedì, il Sabato mattina e la Domenica Pomeriggio.
Allenamento funzionale 18.30-19.15 lunedì – mercoledì - venerdì.
Il canile Nova Invicta si sposta definitivamente presso i locali della Chiesa antica di S. Eustachio Martire (tangenziale di Salerno uscita Pastena)con i seguenti orari.
Corso regolare di Brazilian Jiu Jitsu 19.30-22.00 Lunedì – Mercoledì - Venerdì
Allenamento libero 19.30-22.00 martedì-giovedì, il Sabato mattina e la Domenica Pomeriggio.
Allenamento funzionale 18.30-19.15 lunedì – mercoledì - venerdì.
martedì 22 marzo 2011
勇, Yu: Eroico Coraggio (a cura di Gianfranco Glielmi)
Elevati al di sopra delle masse che hanno paura di agire. Nascondersi come una tartaruga nel guscio non è vivere!
Un Samurai deve possedere un eroico coraggio, ciò è assolutamente rischioso e pericoloso, ciò significa vivere in modo completo, pieno, meraviglioso. L'eroico coraggio non è cieco ma intelligente e forte.
Mi è capitato molte volte quando sono stato in Brasile di vedere scritto quasi ovunque una frase:"Tudo posso naquele que me fortalece" ( tutto posso in colui che mi fortifica) un passo biblico della lettera ai Filippesi del nuovo testamento, la trovavi dappertutto dalla parete di una chiesa in costruzione in un quartiere povero, sulla maglietta di una venditrice ambulante finanche tatuata sulla schiena di un lottatore di jiu jitsu brasiliano.
La prima volta pensai tra me e me sarà fanatismo religioso o una sorta di frase magica come superstizione popolare nostrana alla "Gesù proteggimi"scritta su un magnete per auto, invece nei giorni seguenti mano a mano che scoprivo il Brasile e specialmente il jiu jitsu mi sono dovuto ricredere e ho capito che andava al di là della semplice scritta su un muro o sulla pelle ed era qualcosa di più profondo.
Erano le mie prime lezioni mattutine di jiujitsu nella terra verdeoro giunsi in palestra e salii per le scale che portano in cima alla sala del tatami sita su una veranda con il panorama tra i più belli del mondo.
Mentre salivo passai di fianco un signore che arrancava con delle stampelle fino in cima aiutato da un ragazzino notai che oltre ad essere diversamente abile era anche non vedente.
Mi ero appena allacciato male la cintura bianca e aspettavo il nostro istruttore di bjj per la lezione delle 9:00, ad un certo punto mentre mi riscaldavo liberamente sul tatami vidi la stessa persona diversamente abile che si presenta impeccabile con il suo kimono e la sua faxa preta.
Iniziammo la lezione e ci divisero le cinture colorate con la faxa marron e noi bianche con il professor faxa preta.
Ancora adesso ricordo bene i suoi insegnamenti sullo strangolamento di bavero una sensibilità nelle mani straordinaria ...non c'era scampo ai suoi strangolamenti.
Dopo mi inizio a correggere su molti particolari dell'armlock da montada e facemmo un pò di rolling e capì perchè era faxa preta .
quella fu una delle più belle lezioni che abbia mai fatto in Brasile.
si potrebbe pensare che questo sia un episodio isolato di una accademia o il modo magari di venire incontro a persone diversamente abili che non hanno avuto la fortuna di essere in grado di lottare con persone che consideriamo istintivamente "normali".
Nulla di più sbagliato e lontano nella realtà.
Non sono episodi isolati è lo spirito del guerriero , il bushido che si incarna in persone come loro.
Pensiamo ad Antonio Tenorio judoka brasiliano non vedente campione paraolimpionico per 4 volte consecutive e pensiamo a Anthony Robles campione di wrestling americano delle 125 libbre.
Se vogliamo prendere come esempio qualcuno forse più famoso lo stesso Antonio Minotauro Nogueira che ha una parte di fegato e una costa mancante per l'incidente che l'ha tenuto tra la vita e la morte per 11 mesi quando era poco meno che adolescente!
cosa ha portato queste persone ad andare avanti?
cosa spinge queste persone al confronto?
che cosa prova una persona che parte non da zero ma da -100 rispetto a te?
non credo che queste persone abbiano incontrato la luce alla "blues brothers" e siano diventati lottatori da un momento all'altro.
loro hanno semplicemente iniziato ad allenarsi hanno avuto il coraggio di agire nonostante il loro -100.
Ogni giorno lottano con il loro demone interiore che dice: "non ce la farai mai.", "sei diverso...", "non puoi farcela!".
E' un demone che in maniera diversa si presenta a noi ogni giorno ogni momento sul tatami e fuori anche se noi non siamo a -100 di partenza.
Cari amici sono le nostre difficoltà... è la vita!!
La nostra esistenza è stata descritta in migliaia di modi : bella , brutta , fantastica, da vivere , da non vivere , da cambiare , da non cambiare mai, ma nessun filosofo , religioso o vecchio nonno contadino potrà mai dirti che la vita è facile.
E' una cazzata!
Queste persone sono i veri Eroi al pari di una mamma ed un padre che fa sacrifici per i figli lavorando.
Loro sono l'emblema del superamento del modello spartano e reincarnano il genuino spirito del samurai.
Loro ai tempi di Sparta sarebbero stati buttati giù per la rupe Tarpea invece sono qui davanti ai nostri occhi a darci l'esempio.
L'esempio è che partendo svantaggiati si può lottare e si può vincere...ma soprattutto che si DEVE lottare!
ho imparato molte cose lottando
ho imparato a perdere, ma non ad arrendermi
ho imparato a vincere , e non a sopraffare.
ho imparato che i miei fratelli sul tatami sono i miei fratelli nella vita.
Ed è forse quest'ultimo aspetto che mi affascina di più nel mondo della lotta.
Ognuno di noi ha la responsabilità dell'altro, ci siamo allenati insieme e anche se non gareggi ci sei lo stesso sul tatami in un modo o nell'altro.
Se sei in difficoltà c'è l'altro che ti sprona, se sei in difficoltà pensi devo dare l'esempio ..sono il fratello maggiore, sono quello che non molla e deve dimostrare che si deve andare fino alla fine; sembrerà strano ma la lotta pur essendo uno sport individuale ha forse il più alto senso di coesione e senso di squadra.
Questo senso di fratellanza inconsapevolmente te lo porti anche al di fuori del tatami anche con persone che di lotta ne sanno meno che io di meccanica quantistica.
"la virtù marcisce senza il confronto"
Questo è un aspetto tipico dello spirito del lottatore, ecco perchè si parla di applicare il jiu jitsu alla vita e non la vita al jiu jitsu!
il jiu jitsu non è tutto; ma la vita è jiu jitsu...
è la lotta
è la via
lunedì 21 marzo 2011
Campionato Nazionale di Grappling, Bollettino di guerra...
La sapete quella del tizio che combatte in Giappone contro Aoky e, mentre il giappo gli prende la schiena e tenta un ammazza leone, fa “Hello GIAPPPEN!” e viene finalizzato facendo una figura di merda grossa quanto una casa?
Partenza puntualissima alle 06.00, causa una serie di sfortunate coincidenze i lottatori della Nova Invicta sono solo sei: Agostino “Chihuahua”, Marco e Andrea “Friskys” da Capaccio e Salvatore “Panza”, Bruno “Roberto” e Christian “Fantasmino” da Salerno.
Apre le danze è conquista l’oro il giovanissimo Agostino che con la grinta di un Chihuahua incazzato asfalta tutti e tre gli avversari e si aggiudica il titolo di campione italiano di Grappling categoria esordienti. Il caniello capaccino, egregiamente allevato dal Medico Pazzo responsabile della sede, ha fatto tre incontri sfruttando al 100% tutto quello che ha appreso in questi mesi e, cosa importante, ha dimostrato molto carattere e la capacità di ascoltare l’angolo in ogni istante della gara e non è poco se si pensa che il ragazzino ha solo 14 anni. E bravo Chihuahua!
Un piccolo grande guerriero!
Friskys e Marco superano il primo incontro ma si fermano al secondo match, un ingenuità pagata a caro prezzo per Andrea e un avversario assolutamente fuori portata per Marco che verrà ripescato senza successo. Esperienza accumulata per le due giovani leve.
Ma veniamo al terzetto salernitano… chi più chi meno hanno tutti commesso delle belle puttanate… quelle classiche stronzate che ti fanno dire “ma chi catanazzo me lo ha fatto fare di accompagnarli?! M' stev’ a casa e ne guadagnavo di salute mentale!”
Cominciamo da Salvatore Terralavoro, in arte Panza.
L'anno scorso si è presentato al campionato nazionale, se non ricordo male, con 100 e passa kg di inutile lardume, quest'anno ha lottato nella categoria 80kg e, molto sinceramente, già questa è una bella vittoria; Panza supera egregiamente il primo incontro surclassando l'avversario ai punti. Destino diverso nel secondo match dove è inferiore nelle proiezioni e nel gioco dalla guardia mostra i limiti di chi fino a pochi mesi fa non era ancora in grado di gestire questa "modalità" per ragioni fisiche. Come ti ho già detto Salvatore, questo per te rappresenta un nuovo rodaggio quindi, nel complesso, la tua gara pur non facendo podio non è andata male.
Bruno sotto la falsa identità di "Roberto Iuliano" non riesce ad essere all'altezza del suo quasi omonimo, Gianluca "il dottore" Iuliano famoso per le sue doti caratteriali. Veramente un peccato perchè sia tecnicamente che fisicamente vali MOLTO di più rispetto a quanto stai dimostrando in competizione. Qual è la soluzione? Continua a lottare IN GARA e, come saggiamente hai detto a fine giornata, si deve fare una cosa sola e bene, quindi da oggi 100% Jiu Jitsu.
Christian "Fantasmino" Ceccarelli... la storia di una lota.
Siccarelli, che pratica Jiu Jitsu Brasialiano dal mese di settembre dell'anno 2009 D.C. (che non è la scuderia avversaria alla Marvel Chrì!), si presenta al campionato nazionale di grappling in serie A nella categoria 65Kg. Dieta e allenamento ai massimi livelli per il giovane campione della Nova Invicta, le aspettative da parte mia, nonostante la poca esperienza cronologicamente parlando, sono molto alte, infatti Christian fa un primo match senza sbavature e vince per un passaggio di guardia, supera il secondo avversario infortunatosi durante il match che lo vedeva comunque in vantaggio già nel primo minuto di lotta per una proiezione e un passaggio di guardia e arriva in finale dove incontra il forte Rimessi.
Il match parte male, Christian soffre il lavoro in piedi dell'avversario si butta a terra a cazzo di cane... nel giro di 3 minuti lo score è di 8-1 contro il fantasmino.
Quando tutto sembra perduto ecco che arriva il miracolo, Christian prende la schiena di Rimessi e piazza un ammazza leone... e quando tutto sembra NON PERDUTO dopo il miracolo arrivano anche le stronzate su stronzate su stronzate che vedevano l'apoteosi in un gesto molto "Hello GIAPPPEN"... in pratica dopo cinque o sei tira e molla in ammazza leone (perfettamente conscio che nel grappling il bastardissimo Face Lock vale) Christal molla la presa al collo (stava in back) e, con un balzo felino, si getta sul piede di Rimessi! Il provetto Aoky contrariamente a TUTTI i dettami del Jiu Jitsu Brasiliano, che vede sempre il posizionamento come cardine, si imbroglia lui e il piede e soccombe sotto un concreto Rimessi che ringrazia con un bel posizionamento che chiude il match in suo ABBONDANTE favore.
Io mi ero ripromesso di non incazzarmi più alle competizioni, mi ero, mi ero, mi ero...
Piccole sodisfazioni...
Epilogo
Cammino avanti e in dietro tra il tavolo dei medici e l'altro capo della struttura in quella sorta di corridoio occupato dagli agonisti che attendevano il loro turno per lottare, impreco in continuazione, mi trovo davanti Aldo Baldino (Ciao Aldo!) scambio due chiacchiere:
Io:" Sto incazzato perchè uno dei miei ha perso la finale in serie A..."
Aldo:"Vabbè dai secondo posto in prima serie"
Io:"Lo so e non ha neanche due anni di pratica"
Aldo:"E dai... allora è andato benissimo"
Io:"Hai visto quello che è saltato dall'ammazzaleo alla chiave di piede?"
Aldo:"SIIIII è lui?! Vero?!!! E' MATTO, MATTO! Hai ragione!!!".
Chiudo salutando il grandissimo Maestro di Aikido Marco Marini che a 52 anni è salito sul tatami per lottare e il mio grande amico, nonchè ex compagno di battaglie trasferitosi in quel di Forlì, Angelo Marino che praticamente distrutto fisicamente ha perso la finale all'ultimo secondo guadagnando un argento nei 90kg e,ovviamente, stringo la mano a Marco Galzenati e a tutto il gruppo di Napoli con il quale è sempre un piacere E UN ONORE "fare squadra" (anche se Mormone è un rompicoglioni a moto perpetuo!).
Hello Giapppen a tutti!
Con il Maestro Marco Marini...
Partenza puntualissima alle 06.00, causa una serie di sfortunate coincidenze i lottatori della Nova Invicta sono solo sei: Agostino “Chihuahua”, Marco e Andrea “Friskys” da Capaccio e Salvatore “Panza”, Bruno “Roberto” e Christian “Fantasmino” da Salerno.
Apre le danze è conquista l’oro il giovanissimo Agostino che con la grinta di un Chihuahua incazzato asfalta tutti e tre gli avversari e si aggiudica il titolo di campione italiano di Grappling categoria esordienti. Il caniello capaccino, egregiamente allevato dal Medico Pazzo responsabile della sede, ha fatto tre incontri sfruttando al 100% tutto quello che ha appreso in questi mesi e, cosa importante, ha dimostrato molto carattere e la capacità di ascoltare l’angolo in ogni istante della gara e non è poco se si pensa che il ragazzino ha solo 14 anni. E bravo Chihuahua!
Un piccolo grande guerriero!
Friskys e Marco superano il primo incontro ma si fermano al secondo match, un ingenuità pagata a caro prezzo per Andrea e un avversario assolutamente fuori portata per Marco che verrà ripescato senza successo. Esperienza accumulata per le due giovani leve.
Ma veniamo al terzetto salernitano… chi più chi meno hanno tutti commesso delle belle puttanate… quelle classiche stronzate che ti fanno dire “ma chi catanazzo me lo ha fatto fare di accompagnarli?! M' stev’ a casa e ne guadagnavo di salute mentale!”
Cominciamo da Salvatore Terralavoro, in arte Panza.
L'anno scorso si è presentato al campionato nazionale, se non ricordo male, con 100 e passa kg di inutile lardume, quest'anno ha lottato nella categoria 80kg e, molto sinceramente, già questa è una bella vittoria; Panza supera egregiamente il primo incontro surclassando l'avversario ai punti. Destino diverso nel secondo match dove è inferiore nelle proiezioni e nel gioco dalla guardia mostra i limiti di chi fino a pochi mesi fa non era ancora in grado di gestire questa "modalità" per ragioni fisiche. Come ti ho già detto Salvatore, questo per te rappresenta un nuovo rodaggio quindi, nel complesso, la tua gara pur non facendo podio non è andata male.
Bruno sotto la falsa identità di "Roberto Iuliano" non riesce ad essere all'altezza del suo quasi omonimo, Gianluca "il dottore" Iuliano famoso per le sue doti caratteriali. Veramente un peccato perchè sia tecnicamente che fisicamente vali MOLTO di più rispetto a quanto stai dimostrando in competizione. Qual è la soluzione? Continua a lottare IN GARA e, come saggiamente hai detto a fine giornata, si deve fare una cosa sola e bene, quindi da oggi 100% Jiu Jitsu.
Christian "Fantasmino" Ceccarelli... la storia di una lota.
Siccarelli, che pratica Jiu Jitsu Brasialiano dal mese di settembre dell'anno 2009 D.C. (che non è la scuderia avversaria alla Marvel Chrì!), si presenta al campionato nazionale di grappling in serie A nella categoria 65Kg. Dieta e allenamento ai massimi livelli per il giovane campione della Nova Invicta, le aspettative da parte mia, nonostante la poca esperienza cronologicamente parlando, sono molto alte, infatti Christian fa un primo match senza sbavature e vince per un passaggio di guardia, supera il secondo avversario infortunatosi durante il match che lo vedeva comunque in vantaggio già nel primo minuto di lotta per una proiezione e un passaggio di guardia e arriva in finale dove incontra il forte Rimessi.
Il match parte male, Christian soffre il lavoro in piedi dell'avversario si butta a terra a cazzo di cane... nel giro di 3 minuti lo score è di 8-1 contro il fantasmino.
Quando tutto sembra perduto ecco che arriva il miracolo, Christian prende la schiena di Rimessi e piazza un ammazza leone... e quando tutto sembra NON PERDUTO dopo il miracolo arrivano anche le stronzate su stronzate su stronzate che vedevano l'apoteosi in un gesto molto "Hello GIAPPPEN"... in pratica dopo cinque o sei tira e molla in ammazza leone (perfettamente conscio che nel grappling il bastardissimo Face Lock vale) Christal molla la presa al collo (stava in back) e, con un balzo felino, si getta sul piede di Rimessi! Il provetto Aoky contrariamente a TUTTI i dettami del Jiu Jitsu Brasiliano, che vede sempre il posizionamento come cardine, si imbroglia lui e il piede e soccombe sotto un concreto Rimessi che ringrazia con un bel posizionamento che chiude il match in suo ABBONDANTE favore.
Io mi ero ripromesso di non incazzarmi più alle competizioni, mi ero, mi ero, mi ero...
Piccole sodisfazioni...
Epilogo
Cammino avanti e in dietro tra il tavolo dei medici e l'altro capo della struttura in quella sorta di corridoio occupato dagli agonisti che attendevano il loro turno per lottare, impreco in continuazione, mi trovo davanti Aldo Baldino (Ciao Aldo!) scambio due chiacchiere:
Io:" Sto incazzato perchè uno dei miei ha perso la finale in serie A..."
Aldo:"Vabbè dai secondo posto in prima serie"
Io:"Lo so e non ha neanche due anni di pratica"
Aldo:"E dai... allora è andato benissimo"
Io:"Hai visto quello che è saltato dall'ammazzaleo alla chiave di piede?"
Aldo:"SIIIII è lui?! Vero?!!! E' MATTO, MATTO! Hai ragione!!!".
Chiudo salutando il grandissimo Maestro di Aikido Marco Marini che a 52 anni è salito sul tatami per lottare e il mio grande amico, nonchè ex compagno di battaglie trasferitosi in quel di Forlì, Angelo Marino che praticamente distrutto fisicamente ha perso la finale all'ultimo secondo guadagnando un argento nei 90kg e,ovviamente, stringo la mano a Marco Galzenati e a tutto il gruppo di Napoli con il quale è sempre un piacere E UN ONORE "fare squadra" (anche se Mormone è un rompicoglioni a moto perpetuo!).
Hello Giapppen a tutti!
Con il Maestro Marco Marini...
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mi è capitato varie volte nel mio percorso di apprendimento della lotta e in particolare del jiu jitsu di essere testato non nella forza ma ...