lunedì 9 aprile 2012

"EPPUR SI ROLLA" 2°parte...

ovvero

BRAZILIAN JIU JITSU: La Rivoluzione Copernicana delle Arti Marziali e degli sport da combattimento?

a cura di Gianfranco "Medico Louco" Glielmi





Per comprendere il perché di questo fenomeno dobbiamo prima descrivere sinteticamente come il jiu jitsu brasiliano si inquadra storicamente e le sue sostanziali differenze rispetto ai predecessori e quali siano stati le innovazioni nei vari momenti storici.



Il ju jitsu tradizionale era un arte di combattimento del Giappone feudale.
Esso comprendeva sia colpi di percussione che strangolamenti chiavi articolari e proiezioni
Il bagaglio tecnico del ju jitsu nipponico era insegnato per lo più tramite i kata e la pratica di rolling con uno sparring partner si svolgeva in poche scuole e dopo tantissimi anni di pratica tra marzialisti di alto rango.
Ciò era dovuto anche alla necessita di evitare molte tecniche pericolose e menomanti che non potevano certamente essere usate in allenamento.
Quindi senza essere polemici potremmo dire che il kata era un software operativo dell'arte marziale stessa cioè una simulazione anche di tecniche menomanti e pericolose eseguite contro un avversario cooperante.
C'è da sottolineare come ben sappiamo che "simulare" con i ruoli di Tori e Uke per quanto perfetta sia l'esecuzione e l'intento del gesto tecnico non ha il carattere e non tiene conto delle variabili del combattimento reale.




Il Randori di Jigoro Kano

Ecco allora che si fece avanti nel 1882 Jigoro Kano il fondatore del Judo che da un punto di vista didattico non scoprì nuove tecniche ma introdusse come metodica di allenamento il Randori l'esercizio libero e il rolling con il partner.
per rendere il suo judo più sicuro rispetto al ju jitsu classico Jigoro Kano rimosse dal randori le tecniche sleali e gli atemi cioè i colpi di percussione affinché ci si potesse allenare tranquillamente senza il pericolo di logoramento o di infortunio irreversibile.
Bisogna anche dire che tale modifica tecnica è stata dettata anche da motivi meramente nazionalistici e di natura politico sportiva, infatti il M° Funakoshi proveniente da Okinawa presentava la sua mano cinese nipponizzata con il nome Karate liberata dalle tecniche di prensione e proiezioni comunque retaggio del kung fu cinese.

Sappiamo che una duratura conoscenza si basa sulla comprensione perciò tanto più le tecniche sono applicate in modo submassimale e reale tanto più l'arte marziale è espressionee replicazione più fedele possibile di un combattimento reale e in un arte marziale dove il fisico è soggetto a forze dinamiche e statiche come la lotta risulta essenziale allenare il corpo a tal punto che è il fisico a imprimere alla propria mente le tecniche e a renderle proprie e non il contrario.
Jigoro Kano ebbe l'intuizione paradossale che rimuovendo le tecniche pericolose l'allievo potesse liberamente esprimere a piena potenza le tecniche sicure su un avversari che fanno realmente resistenza e inoltre ebbe modo di verificare che per tale motivo i suoi allievi risultavano prevalere a su avversari che potevano anche avere un bagaglio di tecniche mortali provate per tradizione su partner cooperativi e con scarsa resistenza.
Ecco che nel randori compare il concetto di TAP
Una tecnica sicura non equivale ad essere inefficace. Le tecniche sicure si possono utilizzare in tutta sicurezza e potrebbero divenire menomanti o anche mortali se si supera il sottile limite del battere.

La prova del nove che convalidò il metodo di Kano come innovatore fu la sfida da parte della polizia metropolitana di Tokyo tra il ju jitsu classico e il judo nel 1886 per la scelta di quale arte marziale dovesse allenare i propri dipendenti.
Il Judo vinse con più match a favore il suddetto torneo di lotta e divenne la lotta principale del Giappone imperiale.


Mitsuyo Maeda e i Gracie : evoluzione? o continuità della tradizione?

Maeda grande jiutsuka classico passato poi al kodokan di Kano come sappiamo è stato inviato per il mondo per diffondere il judo. Sappiamo anche che sfidò e vinse molti avversari di varie discipline sia di percussione che di lotta.
Questa sua voglia di confrontarsi e di cercare sempre soluzioni nuove e le sue esperienze hanno portato a quello che è stato l'affinamento ulteriore del jiu jitsu rispetto al judo classico del kodokan

Come ricercatore inconsapevole egli aveva un "modus operandi" innovativo: egli cercava i fondamentali punti deboli e di forza delle principali discipline avversarie e combatté personalmente in prima persona in modo da testare le tecniche di jiu jitsu nella loro efficacia oppure rimodularle se necessario o per alcune considerarle obsolete.
Quindi le sue innovazioni erano dovute alla sua personale esperienza e non a speculazioni filosofiche marziali.

I principi fondamentali insegnati da Maeda a i Gracie si possono riassumere in

1) Il bagaglio tecnico del jiu jitsu
2) la pratica del randori come metodica per insegnare con successo la tecnica agli allievi in un modo che essi avrebbero potuto impiegare nel combattimento reale.
3) la lotta nel corpo a corpo con oppurtune modifiche "nei registri" delle dinamiche dell'uno contro uno si potevano stabilire quali tecniche e strategie erano realmente applicabili nel combattimento reale.
4) strategia fondamentale consistente nel portare un avversario a terra rimuovendo così i suoi punti più forti pugni calci ed espondendolo al gioco del jutsuka.



Maeda e i Gracie come corrente scismatica del Judo del kodokan?

Il progetto originario di Jigoro Kano era quello di creare un sistema educativo e morale accessibile a tutti i cittadini utilizzando l'arte marziale come mezzo e non come fine
Pertanto furono imposti dei limiti severi tra cui il divieto assoluto di sfidare atleti di altri stili, l'obbligo dell'uso del Gi e le limitazioni di carattere tecnico sul randori che diminuivano ulteriormente il numero di tecniche sicure
Inoltre le competizioni di judo si stavano trasformando via via in pratiche sportive enfatizzando le proiezioni per la loro estetica anche per la volontà dello stesso fondatore di trasformare il judo in uno sport olimpico.
Tali limitazioni stavano per cristallizzare l'evoluzione che lo stesso Kano aveva iniziato anni prima.
Ciò non accadde in brasile con Maeda e i Gracie perchè questi anche per esigenze e interessi sociali e culturali diversi rispetto ai nipponici non ricercavano l'educazione sociale e morale ma l'efficacia del combattimento.
Quindi , in piena "eresia filosofica" continuarono le loro sfide di valetudo e continuarono ad evolvere le loro tecniche di jiu jitsu

Tale progresso nelle tecniche è dovuto principalmente a fattori quali :
L'affinamento tecnico continuo con il confronto con persone anche di statura più grande o più forte e specialmente di altri stili.
La mancanza delle limitazioni presenti nel judo "cattolico" faceva si che negli incontri si incontrassero situazioni e problematiche delle dinamiche del combattimento sempre nuove tali da richiedere la creazione di nuove tecniche o la rimodulazione di quelle preesistenti.

segue...

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